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venerdì 2 aprile 2010

Alfano, il ministro dagli ispettori facili

Angelino Alfano (lo vedete in una delle sue espressioni più intense nell'immagine qui a fianco), al quale spetta il copyright sull'omonimo lodo bocciato dalla Consulta perché incostituzionale, è il ministro dagli ispettori facili. Dopo aver infatti sguinzagliato il mese scorso i suoi 007 in direzione di Trani, dove la procura aveva osato mettere sotto inchiesta il premier, Minzolini e un autorevole esponente dell'AgCom in merito al noto scandalo delle pressioni per far chiudere Annozero, questa volta ha spedito la sua allegra brigata in quel di Milano.

Cosa è successo di grave? Un altro misterioso avviso di garanzia a Berlusconi? Questa volta no. Ricordate l'intervista, pubblicata ieri dal Giornale, con cui il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, ha criticato gli alti vertici ecclesiastici per i silenzi e le omissioni nella gestione dello scandalo dei preti pedofili? Ecco, il motivo è quell'intervista. Voi direte: oh, finalmente il ministro si è deciso a inviare gli ispettori per indagare a fondo e verificare quanti sono gli alti prelati coinvolti in questo scandalo. Magari! E invece no. Il solerte Angelino ha inviato gli ispettori per verificare che il procuratore nella sua intervista non abbia diffamato la chiesa.

No, non ridete, avete capito bene. Per Angelino merita una indagine un procuratore che ha la sola colpa di aver detto quello che non solo in Italia, ma in tutto il mondo si sa. In pratica, per lo scandalo non c'è fretta, per chi lo racconta invece bisogna agire subito.

3 commenti:

  1. ma a nessun votante del PdL viene in mente quando cosano tutte queste ispezioni??

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  2. Già, e non solo in termini di soldi...

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  3. diciamo che i "soldi" potrebbero essere il lato della spesa che anche gli elettori del PdL potrebebro capire senza tanti giri di parole (sempre che vogliano effettivamente sapere la realtà)

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