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mercoledì 20 gennaio 2010

Su Vendola e Binetti

"Capisco che questa è la settimana delle primarie - aggiunge ancora Vendola nel video - capisco che la lotta politica si possa svolgere su tanti piani, a volte su piani inclinati che rischiano di portarci in un dirupo". Non so quanto la cosa possa interessare, ma Nichi Vendola, attuale governatore in quota Pd della regione Puglia, è indagato per concussione nell'ambito di una più ampia inchiesta sulla sanità pugliese che da tempo sta tenendo banco nelle cronache. Intendiamoci, l'episodio di cui è accusato, la mancata nomina di un luminare dell'epidemiologia, sembra tutto sommato piuttosto banale, e in ogni caso vedremo gli sviluppi dell'inchiesta. Quello che però è interessante notare è la frase, contenuta in un video-discorso pubblicato su internet da Vendola stesso, che leggete qui sopra: "capisco che la lotta politica si possa svolgere su tanti piani".

A parte il fatto che un avviso di garanzia di per sé non significa niente, anzi si tratta semmai di una forma di tutela dell'indagato, non si può non notare dalle parole di Vendola come la reazione a una qualunque forma di accertamento giudiziario venga sempre considerata, pur con diverse sfumature, come un attacco perpetrato da chissà chi per ottenere chissà cosa. E questo indipendentemente dal fatto che sotto la lente della magistratura capitino esponenti di centrodestra o di centrosinistra. Certo, nel caso di Berlusconi di sfumature ce ne sono ben poche - lui dice chiaramente da sempre di essere vittima di magistrati comunisti che vogliono sovvertire il responso popolare -, ma sotto sotto anche la posizione di Vendola mi pare si incanali su questo binario. Impressione mia, intendiamoci.

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Avete presente la Binetti, vero? E' quella simpatica signora, esponente della corrente più cattolico-clericale del Pd, che più di una volta si è fatta notare per l'intransigenza delle sue posizioni, specie sui temi di bioetica. Voi sapete che il Pd appoggerà la radicale Emma Bonino per la regione Lazio alle prossime regionali. Alla Binetti non va giù, e questo lei l'ha dichiarato fin da subito. La cosa da un punto di vista prettamente logico non fa una grinza; la Bonino è infatti esponente di punta del partito che più di ogni altro, nella storia della nostra repubblica, si è battuto e si batte per la laicità dello stato e la libertà di coscienza - vedi battaglie per l'aborto, il divorzio, fine vita, ecc... Logico quindi che la Binetti veda la Bonino un po' come la peste.

La cosa curiosa è che la nota dirigente del Pd ha rilasciato, qualche giorno fa, al Corriere, un'interessante intervista nella quale dichiara esplicitamente che farà campagna elettorale a favore della candidata dello schieramento avverso, il Pdl, sostenendo quindi la Polverini. Non solo; sempre in quell'intervista la Binetti dichiara che lascerà il partito in caso dovesse vincere la Bonino, la candidata cioè sostenuta dal partito di cui lei stessa è dirigente. Ecco, adesso mettetevi nei panni di un elettore del Pd e traete le vostre conclusioni...

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