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sabato 23 gennaio 2010

Notizie in pillole (41)

La Lega non vuole Berlusconi sul simbolo. Pare che Bossi non gradisca più di tanto la presenza del nome "Berlusconi" accanto al simbolo elettorale dell'alleanza Lega-Pdl alle prossime regionali. Il Giornale di Vicenza la spiega così: "...un simbolo del presidente troppo caratterizzato potrebbe distrarre l'elettore [leghista, ndr] dal votare anche il partito. Sulla scheda regionale, infatti, il candidato governatore ha un simbolo e, in più, ogni partito che lo sostiene ne ha uno proprio. Insomma, si ha il timore che l'invadenza del nome "Berlusconi" possa generare qualche confusione. Non è che, molto più banalmente, Bossi non vuole vedere accostato il simbolo della Lega a chi sta dando il colpo di grazia alla già malandata giustizia italiana garantendo, col processo breve, l'impunità a un certo numero di mascalzoni? Mah...


Haiti e la tratta dei bambini. Haiti non ha pace. Dopo la disgrazia del terremoto e quella del telepredicatore, è arrivata quella della tratta dei bambini nelle adozioni illegali, pratica agevolata sicuramente dalla confusione che regna adesso nella zona. L'allarme arriva dall'Unicef:

"Abbiamo informazioni su 15 bambini scomparsi dagli ospedali, dopo il sisma", ha affermato oggi a Ginevra un responsabile dell'Unicef. "Abbiamo registrato circa 15 casi di bambini scomparsi negli ospedali e che non sono con le loro famiglie attualmente", ha detto Jean Claude Legrand, esperto dell'Unicef per la protezione in un incontro con la stampa, insistendo sull'esistenza di reti per la tratta di bambini. Queste reti "già esistevano prima del sisma" e molte hanno rapporti con il "mercato illegale delle adozioni", ha aggiunto. Dopo catastrofi come il sisma queste reti si attivano immediatamente" per sfruttare la situazione. (fonte)

C'è da dire, per la verità, che l'odiosa pratica della tratta di esseri umani era già diffusa da tempo ad Haiti, complice anche la situazione di degrado e miseria che caratterizza il paese; col terremoto, adesso, ha evidentemente un input in più.


Almodovar no, grande fratello sì. Entrerà in vigore dal prossimo 27 gennaio il decreto Romani, che estende la fascia protetta a tutela dei minori anche alle pay tv. In pratica, "le pay tv, come le altre tv, non potranno trasmettere contenuti vietati ai minori di 14 anni o per soli adulti se non dopo le 22,30." Bello, peccato che le pay tv in generale, e Sky in particolare, abbiano già i sistemi di parental control e codici vari da impostare che inibiscono l'accesso a questi contenuti da parte dei minori. In realtà, come spiega bene Il Salvagente, si tratta dell'ennesimo capitolo della guerra che Mediaset, impersonata dal governo a capo del quale c'è il suo padrone, sta facendo alla sempre più agguerrita Sky - siamo sempre all'onnipresente conflitto di interessi, se qualcuno non ci avesse ancora fatto caso -, e che segue di poco la decisione sempre di Mediaset del governo di limitare il tetto della pubblicità sulle tv satellitari e di aumentare l'iva sempre a queste ultime. Insomma, il risultato, alla fine, sarà che film vietati ai minori di 14 anni come ‘La ragazza in vetrina’ di Luciano Emmer, ‘Accattone’ e ‘Mamma Roma’ di Pier Paolo Pasolini, ‘I segreti di Brokeback’ Mountain di Ang Lee, ‘Rosemary’s Baby’ di Roman Polanski, ‘Storie di ordinaria follia’ di Marco Ferreri, ‘Eyes wide shut’ di Stanley Kubrick o ‘Dogville’ di Lars von Trier e centinaia e centinaia di pellicole che ormai sono parte della storia del cinema non si potranno più vedere. In compenso i ragazzi potranno senza nessuna difficoltà continuare a rincretinirsi davanti al grande fratello o alle telerisse idiote dei canali in chiaro.


Di padre in figlio. Il richiamo a questo detto viene abbastanza spontaneo dopo aver letto della chiusura delle indagini, da parte della procura di Milano, del processo Mediatrade. Tra gli indagati, infatti, compare, oltre ai soliti Berlusconi senjor e Confalonieri, pure Pier Silvio. Scrive la Stampa:

Arriva la chiusura dell’ultima indagine milanese su Silvio Berlusconi. Da tempo annunciata dalla stampa, presenta una grossa novità rispetto alle attese: la presenza nell’elenco dei 12 destinatari degli avvisi di chiusura dell’inchiesta, di Pier Silvio Berlusconi, il figlio del premier e vicepresidente di Mediaset, accusato di frode fiscale. Stesso addebito, e in più l’appropriazione indebita, vemgono contestati al presidente del Consiglio.

Di notevole entità le somme oggetto dei presunti reati commessi da padre e figlio in concorso con ex manager del gruppo e altri indagati: quasi 34 milioni di dollari per l’appropriazione e circa otto per la frode. Il meccanismo ipotizzato dal pm Fabio De Pasquale è simile a quello al centro del processo in corso che vede imputato Berlusconi per i presunti fondi neri creati da Mediaset attraverso la compravendita dei diritti cinematografici e televisivi. Mediaset avrebbe rinunciato a trattare i diritti televisivi direttamente con le majors americane, come personalmente faceva fino agli anni Ottanta Silvio Berlusconi e avrebbe affidato l’incarico a un egiziano diventato cittadino americano, Frank Agrama. Cruciale il suo ruolo di presunto socio occulto del capo del governo perchè avrebbe comprato i diritti per rivenderli alle società di Berlusconi a prezzi enormemente gonfiati.

Prepariamoci al solito ritornello: giudici comunisti, sovversivi, politicizzati, ecc...


"Ci vediamo in paradiso." "No, è una favola". Confesso: mi sarebbe piaciuto un sacco assistere al pubblico confronto tra Margherita Hack e monsignor Giuseppe Zenti, tenuto l'altro ieri in un auditorium di Verona. Tema del dibattere, ovviamente, è sempre quello: conciliabilità tra scienza e fede. Riporto solo un paio di frasi tra quelle più belle dette dalla Hack, poi vi lascio i link per leggere tutto:

«La scienza non può dimostrare né che Dio esiste né che non esiste, ci sono scienziati credenti, agnostici e atei ed è inutile cercare motivazioni razionali in questioni che razionali non sono. Oggi sappiamo che 13 miliardi e 700milioni di anni fa per una fonte di energia si sono create le condizioni per trasformare le particelle elementari negli elementi che hanno dato vita alla formazione di stelle, pianeti, esseri viventi ed organismi complessi. Questo per una capacità interna alla materia. Tutto ciò desta grande meraviglia e qualcuno pensa a un Dio creatore, ma è una spiegazione troppo semplice che non mi soddisfa. Da piccola credevo che Gesù bambino mi portasse i regali ma quando ho scoperto che i miei genitori armeggiavano sotto il tavolo ci sono rimasta male, ma ero cresciuta e non credevo più alle favole».
[...]
«Dio è la più comoda delle risposte per spiegare il mistero che ci circonda. È l’invenzione con cui l’uomo spiega quello che la scienza non chiarisce. Siccome dispiace morire, fa piacere credere in un aldilà. Nell’antichità non si conosceva nulla dell’universo e lo si popolava di dei. Ora che la scienza ha scoperto grandissime verità, lo spazio di Dio si restringe. Com’è possibile che una zuppa di particelle elementari si sviluppi fino a diventare un organo come il cervello umano, più complesso di qualsiasi galassia? Non lo so, ne resto meravigliata ma non voglio spiegarmelo con la scorciatoia di un dio. Io non credo perché non ne ho ragioni scientifiche. Mi sembra un’idea assurda».

Articoli correlati: qui, qui e qui.

2 commenti:

  1. In compenso i ragazzi potranno senza nessuna difficoltà continuare a rincretinirsi davanti al grande fratello o alle telerisse idiote dei canali in chiaro o andare su internet a cercare tutto il vietato possibile :-)

    me lo vedo proprio un ragazzino che alle due del pomeriggio accende la tv e si mette a guardare un film hard su Sky prima di iniziare a fare i compiti

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  2. Lo so. Qualcuno vada a spiegarlo a Romani... :-|

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