Il Giornale di famiglia ci informa questa mattina che il governo ha stanziato 8,8 miliardi di euro per le grandi opere. Alcune di queste sono: la Pedemontana lombarda, il ponte sullo Stretto di Messina (e ti pareva...), l'alta velocità sulla tratta Milano-Genova. Tra le opere già approvate, inoltre, ci sarebbero l’asse stradale Pedemontana lombarda, le metropolitane M4 e M5 di Milano, il primo lotto della ferrovia ad alta velocità Genova-Milano Terzo valico dei Giovi.
Il ministro Scajola ha dichiarato che "si tratta di un’altra tappa fondamentale dell’azione del governo tesa a far ripartire l’infrastrutturazione del Paese e per colmare il grave ritardo accumulato negli anni". Tutto bello, ovviamente, in Italia si sa come siamo messi a infrastrutture; peccato che questa delibera del Cipe arrivi pochi giorni dopo la decisione sempre del governo di congelare gli 800 milioni di euro destinati in pompa magna, appena un mesetto e mezzo fa, a colmare il cosiddetto digital divide - Brunetta aveva strombazzato 2 Mbps per tutti entro il 2010.
La situazione italiana per quanto riguarda i collegamenti veloci lo sappiamo tutti qual è, non serve insistere più di tanto. Così come è superfluo ricordare che la Finlandia ha recentemente deliberato che l'accesso a internet è un diritto sancito dalla legge e garantito a tutti i cittadini, o che la Francia ha appena presentato un progetto da 10 miliardi di euro (sì, avete letto bene) per consentire a ogni cittadino, entro il 2012, di connettersi a internet tramite fibra ottica a meno di 35 euro al mese.
Da noi si continua a cianciare a vanvera di improbabili ponti sullo stretto e non si riesce (o non si vuole?) a trovare il modo di utilizzare 800 miserabili milioni di euro per la banda larga. Laddove, ogni anno, però, troviamo il modo di regalarne 4 miliardi e mezzo al Vaticano.
Nessun commento:
Posta un commento