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giovedì 5 novembre 2009

Cavalcare il crocefisso

Dopo il silenzio iniziale, anche la Chiesa ha voluto giustamente commentare la sentenza di Strasburgo sulla questione del crocefisso nelle scuole. E lo ha fatto per bocca del Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone.

"Io dico - dice il prelato - che questa Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche delle feste recentemente ripetute e ci toglie i simboli più cari. Questa è veramente una perdita. Dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede".

Sulla questione delle zucche siamo d'accordo: di più o meno vuote ce ne sono già parecchie in Italia, quelle di Halloween potevano benissimo tenersele in Europa, anche se ora è più una festa tipicamente americana.

Fatto sta, comunque, che il buon Bertone, dispiaciuto per la sentenza, ha però mostrato apprezzamento per il governo italiano e la sua decisione di fare ricorso contro questa sentenza. Il Cavaliere, vecchio marpione, ha subito preso la palla al balzo:

"Per noi è una sentenza assolutamente inaccettabile"
[...]
"Che l'Italia sia un Paese in cui il cristianesimo è la sua stessa storia lo sappiamo da sempre. Non abbiamo fatto ancora ricorso perché non c'è stata una riunione del Consiglio dei Ministri dopo la sentenza. Ce ne occuperemo venerdì mattina - aggiunge - E' una delle decisioni che, molto spesso, ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa".

Il cavaliere che corre in difesa delle radici cristiane del nostro paese è qualcosa di commovente. E d'altra parte non è neppure la prima volta - ricordate la celeberrima partecipazione al family day del 2007? Certo, poi che tra quanto si proclama pubblicamente e quanto si combina nel privato ci sia qualche distinguo - vedi ad esempio un divorzio e mezzo e qualche festino con zoccole alle spalle - fa niente. Insomma, guardando la cosa come ce la presentano, non fa una piega. Se invece la si guarda in prospettiva si possono scoprire cose piuttosto interessanti.

Voi sapete che i rapporti tra esecutivo e Chiesa sono da tempo tutt'altro che idilliaci. E i tre minuti frettolosi, il tempo che ci ha messo Ratzinger a liquidare Berlusconi a Ciampino un mese fa, sono solo l'ultima testimonianza. Quale migliore occasione del Crocefisso, quindi, per cercare di mettere un po' a posto le cose? Uniti, Berlusconi e Bertone, contro l'abominevole sentenza di Strasburgo! Mai occasione fu più propizia. Ma non è finita qui.

Tra qualche mese ci saranno le elezioni regionali, una competizione elettorale dal peso politico tutt'altro che indifferente. E come ogni tornata elettorale, quello che può fare la differenza tra vincerle o perderle, o tra vincerle o perderle con margini più o meno risicati è il voto dell'elettorato cattolico. Ora, con tutto il casino che è scoppiato dopo la pronuncia della sentenza di Strasburgo, un Berlusconi che se ne esce con "Per noi è una sentenza assolutamente inaccettabile" ci guadagnerà o ci perderà secondo voi? (il discorso ovviamente vale anche per Bersani).

Insomma, alla fine sta a vedere che questa storia del crocefisso è stata una benedizione.

2 commenti:

  1. andrea

    sai dove posso trovare il testo della sentenza in italiano?

    l'ho trovato in inglese e francese.

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