Alla fine, insomma, sembra che le primarie del Pd siano state un successo, perlomeno per quel che riguarda l'affluenza e i numeri. Come sapete, e come più volte ho scritto in queste pagine, non sono un simpatizzante stretto del Pd, e i motivi sono noti e li ho già spiegati in passato in maniera esaustiva. Tuttavia non nego che questo risultato mi faccia piacere, perché significa che, nonostante tutto, un numero considerevole di persone pensa che questo paziente in rianimazione serva ancora a qualcosa e che meriti, nonostante la classe dirigente, quella che viene comunemente indicata come l'ultima occasione.
Certo, a poche ore dal voto si vede già che la strada per Bersani - io avrei preferito Marino - non sarà facile. In primo luogo perché dai risultati si evince inequivocabilmente che non è nelle grazie dei giovani, e qui dovrà lavorarci su, e in secondo luogo perché le prime grane in tema di alleanze e scissioni sono già in vista.
In ogni caso il responso, democratico, è stato chiaro, e i tre milioni di elettori in fila davanti ai gazebo, quelli che probabilmente non sanno più a che santo votarsi per riuscire a mandare a casa questo esecutivo prima che i danni che sta facendo diventino irreparabili, probabilmente un'altra occasione al Pd non la daranno.
Le reazioni a quanto accaduto sono ovviamente le più varie, ma a mio parere merita di essere menzionata quella di Cicchitto, secondo cui le primarie sono "Un esercizio anomalo, non chiaro, espressione di un partito allo sbando". Secondo il capogruppo dei deputati del Pdl, quindi, 3 milioni di persone che vanno in piazza a votare per scegliere un candidato sono un esercizio anomalo. Perfettamente comprensibile da parte di chi è affiliato ad un partito in cui le primarie non si fanno e il leader si autoproclama.
Democraticamente, si intende.
Le reazioni a quanto accaduto sono ovviamente le più varie, ma a mio parere merita di essere menzionata quella di Cicchitto, secondo cui le primarie sono "Un esercizio anomalo, non chiaro, espressione di un partito allo sbando".
RispondiEliminaQui siamo nella classica situazione italiana surreale, fra il comico e il tragico: l'esternazione di Cicchitto da un lato fa ridere ma dall'altro fa piangere, perché molti italiani sottoscrivono tali amenità, non conoscendo il significato della parola democrazia.
perché molti italiani sottoscrivono tali amenità, non conoscendo il significato della parola democrazia.
RispondiEliminaSì, è vero. L'unica consolazione (magra) è che il voto di queste primarie forse dimostra che qualcosa si sta (s)muovendo.