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giovedì 12 marzo 2009

I medici e l'obbligo (non la facoltà) di denunciare i clandestini

Alla fine la verità è venuta fuori. Tutte balle quelle che ci hanno raccontato fin dall'inizio che con l'emendamento della lega al ddl sicurezza i medici avrebbero avuto facoltà di denunciare i clandestini che vanno a farsi curare in una struttura pubblica. In realtà i medici hanno invece l'obbligo di denuncia. E questo in virtù del fatto che nel ddl sicurezza del governo l'immigrazione clandestina diventa reato, ragion per cui i medici che lavorano nelle strutture pubbliche, che sono a tutti gli effetti pubblici ufficiali, non possono fare diversamente, pena sanzioni pure per loro.

Scriveva ieri RaiNews24:

Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno notizia della clandestinita', diventato reato perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di denunciare sara' punito con la multa da 30 a 516 euro. E non va dimenticato che l'obbligatorieta' della denuncia non e' solo a carico dei medici, ma anche degli infermieri e di tutto il personale della sanita' pubblica quando e' nell'esercizio delle sue funzioni.

A mio avviso il provvedimento non è sbagliato per una questione riconducibile alla discriminazione che porta in sé, o almeno non solo a quella, quanto perché di fatto il medico diventa così una sorta di sceriffo delatore. Ora - e questo nessuno penso lo metta in dubbio - per certi versi è giusto che si sappia chi ha accesso alla sanità pubblica, visto che tra l'altro la paghiamo noi, ma il provvedimento, per come è congegnato, in sostanza è come se obbligasse i medici a sostituirsi allo stato nella lotta all'immigrazione clandestina.

Io penso invece che i medici debbano fare i medici (leggi: curare) e lo stato lo stato (leggi: combattere l'immigrazione clandestina). Il problema purtroppo è proprio questo: lo stato non riesce (o non vuole, non so) a combattere questa bendetta immigrazione clandestina. E se lo stato non ce la fa ci devono pensare i medici?

A tutto questo si aggiunge un altro aspetto: se io sono un clandestino che va in giro - che ne so - con la scabbia, e so che se mi presento in un ambulatorio o un pronto soccorso verrò sicuramente denunciato, cosa faccio? Qualcuno ha messo in conto il possibile fiorire di para-ambulatori clandestini in cui questa gente andrà, forse, a farsi curare? Qualcuno ha messo in conto il ritorno di malattie magari qui da noi già scomparse da tempo? Qualcuno ha messo in conto l'aggravio di spese per la sanità pubblica nell'ipotetico caso (speriamo rimanga ipotetico) in cui debba far fronte a epidemie di queste malattie? Cosa facciamo, mandiamo l'eventuale conto a Maroni?

(fonte immagine: il manifesto)

2 commenti:

  1. Sono perfettamente d'accordo con te. Ma sai, scarseggiano i fondi per le forze dell'ordine, c'è la crisi, hanno tolto lo sconto 20% dalla bouvette... Bleah! :(

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  2. > Ma sai, scarseggiano i fondi per le forze dell'ordine

    Già, ma non è che scarseggiano per cause naturali e fisiologiche, ma semplicemente perché ogni legislatura taglia sempre lì.

    :(

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