Il giudice, come scriveva ieri il Sole24Ore, ha accettato la sua confessione, poi ha immediatamente revocato la cauzione e ha disposto che in attesa della sentenza, che ci sarà in giugno, l'uomo, che rischia 150 anni di galera, se ne resti in carcere.
Anche noi abbiamo avuto qualcosa di simile nel recente passato. Calisto Tanzi ad esempio, ritenuto praticamente il responsabile unico del crac Parmalat (un buco da 14 miliardi di euro di cui 10 in danno ai risparmiatori) e condannato recentemente in primo grado a 10 anni di carcere. Ovviamente viene naturale pensare che adesso Tanzi sia in cella a scontare la pena come il suo "collega" americano.
In strada Martinella, alle spalle della sua casa, Mister Day (questo era il nome dei suoi prodotti da forno targati Parmalat) si presenta puntualmente ogni giorno. “Ma non è agli arresti domiciliari? Cosa ci fa in giro?” chiede chi, in questa prima settimana di lavoro, lo ha visto passare. Calisto Tanzi, 70 anni compiuti, il 18 dicembre scorso è stato condannato a 10 di carcere e ritenuto “l’unico vero responsabile” (come disse il suo avvocato Gian Piero Biancolella dopo la sentenza di primo grado) del crac del secolo. Oggi appare come un comune lavoratore. Un dirigente, un consulente, un collaboratore: passa il tempo negli uffici e poi, come un qualsiasi nonno, quando stacca salta in macchina e va prendere i nipotini a scuola. (fonte)
Come dire, in Italia conviene sempre.
a saperlo prima uno nasceva truffatore (o ci diventava dopo)... :-(
RispondiEliminaGià, ti dirò che quasi quasi se tornassi indietro... :-)
RispondiEliminaappunto... e nn lo dico mica per egoismo. pensa a una persona che vuole lasciare il meglio per i propri figli: truffa tante persone (che magari nn potranno lasciare il meglio ai loro di figli) e gli lascia in eredità un bel gruzzolo... in fondo è altruismo :D
RispondiEliminaops, l'Andrea di prima sono io, che per sbaglio ho usato un altro account
RispondiEliminaBeh, sono sincero, lo avevo sospettato... ;)
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