Era il 12 dicembre scorso quando i media - sia quelli generalisti che quelli specializzati - riportavano a tutta pagina la vicenda del rinvio a giudizio di Google Italia. La storia, come forse qualcuno ricorderà, era quella del ragazzo down di Torino fatto oggetto di scherno e umiliazioni da parte di alcuni coetanei che avevano poi caricato la bravata su YouTube.
Google, come avevo anche scritto qui, secondo l'accusa avrebbe avuto nella vicenda una corresponsabilità - una sorta di omissione di controllo -, che, a titolo di paragone, è un po' come sostenere che Telecom sia corresponsabile in caso di molestie telefoniche tra utenti.
E' di ieri la notizia che la famiglia del giovane, in seguito a un colloquio coi responsabili di Google (qualcuno parla di un vero e proprio accordo), ha deciso di ritirare la querela, anche se il processo continuerà in quanto il Comune di Milano e l'associazione Vividown si sono costituiti parte civile.
Rimango sempre stupito dalla sproporzione tra l'enfasi e lo strombazzamento iniziale riguardo a certe notizie, e il generale disinteresse per gli sviluppi delle stesse.
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