Il Bavaglio.
E' un libro scritto a quattro mani da Marco Travaglio, Peter Gomez e Marco Lillo. E' uscito nello scorso mese di giugno pubblicato dalla casa editrice Chiarelettere, e attraverso un'analisi critica, accurata e documentata, fa un po' il punto sulle tre leggi vergogna che il governo ha messo in campo in ambito giustizia subito dopo essersi insediato. E cioè:
- il lodo Alfano.
- la legge che mette dei grossi paletti alla magistratura in tema di ricorso alle intercettazioni telefoniche (quella che nelle intenzioni doveva servire a bloccare la diffusione delle intercettazioni tra Berlusconi e Saccà) e che mette altrettanti paletti ai giornalisti circa ciò che possono pubblicare o meno (le intercettazioni sono tra l'altro tornate in auge questi giorni in vista della imminente discussione in parlamento della riforma della giustizia).
- la legge che sospende per un anno tutti i processi di primo grado con pena massima fino a dieci anni e che siano stati commessi prima del mese di giugno 2002 (il provvedimento che doveva servire a bloccare il processo Mills).
Il libro, pur essendo in alcuni punti piuttosto "tecnico", specialmente quando va ad analizzare le tempistiche, le modalità e i dettagli delle vicende processuali che narra, è in generale scorrevole e di facile lettura e comprensione. E' uno di quei libri che merita di essere letto, specialmente da chi pensa (e sono tanti) che la combriccola al governo stia veramente lavorando per noi.
La Casta.
La Casta è uno di quei libri che, a differenza di quanto ho fatto finora con tutti quelli che ho recensito, vi consiglio caldamente di non leggere. Perché? Molto semplice: perché è un libro che fa male! E fa male specialmente a quei cittadini che pagano le tasse e le pagano tutte, perché spiega in dettaglio dove vanno a finire, e come vengono spesso letteralmente buttati nel cesso, i soldi che noi diamo allo stato. Il libro-inchiesta, scritto da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, è uscito per Rizzoli a maggio del 2007 ed è diventato in brevissimo tempo uno dei libri più letti e più venduti nel nostro paese. Racconta in modo estremamente documentato gli sprechi a livello di stato, province e comuni dei soldi pubblici.
Sarebbe riduttivo se provassi qui a fare un riassunto o a riportare qualche episodio in particolare, perché dovrei fare una selezione terribile. Il libro è suddiviso in capitoli, ognuno dei quali analizza in dettaglio un aspetto particolare di quella ingorda e insaziabile macchina succhiasoldi che è diventata la politica: si va dagli stipendi dei politici ai loro privilegi, dagli affitti a prezzi altissimi dei palazzi della politica nel centro di Roma alle spese assurde per il loro abbellimento e la loro manutenzione. Dal numero spropositato e assolutamente ingiustificato delle auto blu agli affitti a prezzi stellari di aerei a carico dello stato (noi) per scarrozzare lorsignori; dalle baby (e laute) pensioni a cui hanno diritto pochi privilegiati allo scandalo dei rimborsi elettorali, assolutamente sproporzionati alle somme spese dai singoli partiti.
Un capitolo a parte riguarda la pubblica amministrazione e gli enti locali, in particolare le province, che a tutti gli effetti nient'altro sono se non dei giganteschi carrozzoni perfettamente inutili, mantenuti da noi, utilizzati ormai solo come parcheggi per amici degli amici e politici trombati che trovano qui una seconda giovinezza. Insomma, sono profondamente diviso: da una parte mi piacerebbe che lo leggeste, dall'altra vorrei che lo lasciaste perdere per non rovinarvi il fegato.
Fate un po' voi.
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