Se non fosse che in realtà c'è ben poco da ridere, penso che la telenovela che sta accompagnando il togli e metti delle famigerate numerazioni a tariffazione aggiunta (un modo elegante per indicare una truffa), potrebbe essere tranquillamente inserita in qualche serie fantozziana.
Non la faccio lunga. Gli 899 e compagnia bella sapete tutti cosa sono, quanto sono diffusi e soprattutto a cosa servono: per rendersene conto è sufficiente sintonizzarsi quando si vuole su una qualsiasi emittente locale. Nel corso degli anni sono state molteplici le iniziative, soprattutto da parte delle associazioni dei consumatori, per tentare di limitare e frenare questo meccanismo truffaldino che ha consentito a ciarlatani di ogni risma (cartomanti, maghi, astrologi, veggenti, ecc...) di incassare un fiume di soldi a scapito della marea di creduloni disposti a pagare tariffe e scatti telefonici lunari per sentirsi raccontare frottole.
Bene. La situazione pareva finalmente arrivata a un punto di svolta a fine febbraio, quando l'Autorità per Comunicazioni aveva stabilito improrogabilmente che entro il 30 giugno successivo gli accessi a queste numerazioni fossero bloccati automaticamente e accessibili solo a chi ne avesse fatto esplicita richiesta.
Tutto bene dunque? Neanche per sogno: sarebbe stato un lieto fine che non si addice al "sistema Italia". E infatti, pochi giorni fa, ecco arrivare il Tar del Lazio che con una sentenza annulla quella precedente dell'Agcom, ripristinando - pare in seguito a ricorsi presentati da alcuni operatori, poco disposti a vedersi sottrarre la gallina dalle uova d'oro - di fatto l'accesso libero a queste numerazioni. Tutto come prima quindi: i ciarlatani potranno tranquillamente continuare a spennare i creduloni almeno fino a novembre, quando il Tar riesaminerà con più calma la questione.
Mi sorge spontanea una domanda: chi ha più potere in Italia? L'Agcom, le sentenze, oppure le lobby?
Aggiornamento 14,34
Apprendo adesso dal sito dell'Ansa che il blocco automatico scatterà dal 1° ottobre: la telenovela continua...
Nessun commento:
Posta un commento