L'embrione è stato ottenuto con la fecondazione in vitro, usando Dna da un uomo e due donne. L'idea è che si possa così evitare che le donne con difetti nel Dna mitocondriale - che possono portare a forme di epilessia, cecità, sordità, disturbi muscolari e dello sviluppo - passino la malattia ai figli.Appena un paio di giorni fa, un annuncio dello stesso tenore ha fatto prepotentemente irruzione nella stampa e nei tiggì: alcuni ricercatori inglesi, guarda a caso sempre delle stessa università del New Castle (non si può certo dire che se ne stiano con le mani in mano), avrebbero trovato il modo di ricavare sperma dal midollo osseo femminile, rendendo sostanzialmente inutile la presenza dell'uomo nel concepimento.
Repubblica, tenendo fede alla sua ben nota vocazione "scoopistica", ha subito evidenziato il lato "tragico" della vicenda: cioè la futura scomparsa dell'uomo, in quanto i prodotti di una tale tecnica di concepimento sarebbero esseri di sesso esclusivamente femminile.
Al di là di queste considerazioni, che lasciano il tempo che trovano, forse vale la pena farne di più serie. Una, ad esempio, potrebbe essere quella di chiedersi (è la domanda che mi è sorta spontanea leggendo questi articoli) fin dove si è disposti ad arrivare per avere figli, oppure se è giusto che la scienza genetica si spinga fino a questo punto. I due articoli in questione non sono ovviamente direttamente riferibili all'"aver figli a tutti i costi", quanto semmai alla possibilità di averne in condizioni particolari (prevenzione di certe potenziali malattie), ma sappiamo bene che oggi è già possibile (almeno "tecnicamente", a livello legislativo ancora no, almeno in Italia) effettuare alcune scelte a priori, come ad esempio il sesso del nascituro.
E anche per tutto ciò che riguarda la lotta alla sterilità, sia maschile che femminile, la scienza non è certo rimasta a guardare, specie in questi ultimi anni.
Ora, il discorso è indubbiamente complesso, e ben difficilmente sarebbe possibile sviscerarlo nella sua interezza nelle poche righe di un post su un blog. In ogni caso penso che si debba partire sempre dalla volontà della persona, che alla fine altro non è che un distillato dei suoi valori, delle sue credenze e quindi, conseguentemente, dei suoi parametri di giudizio; sempre restando entro ciò che la legge permette, ovviamente.
Oggi, con le figlie ormai grandicelle, io e Chiara ogni tanto ci chiediamo come avremmo fatto senza, e quindi sotto un certo punto di vista non mi sento di biasimare chi cerca ogni strada possibile per averne. Tutto questo, però, comporta un ritorno inevitabile alla domanda che mi ponevo all'inizio leggendo gli articoli di Repubblica e Corriere; domanda alla quale ovviamente faccio fatica a rispondere.
mah...come hai detto tu, il discorso è molto complesso...secondo me però non si capisce dov'è il confine...ad esempio, sempre secondo me, la chiesa non dovrebbe avere il peso che invece ha...
RispondiEliminaMaria
Io penso semplicemente, come ho scritto nel post, che ognuno dovrebbe poter essere libero di fare le scelte che ritiene più opportune. Certo, quando leggo cose come quelle dei due articoli che ho citato, qualche dubbio viene.
RispondiEliminaAd esempio trovo che sia più che condivisibile il fatto che la medicina e la scienza si adoperino affinché si riescano a prevenire o a riconoscere certe patologie del feto con largo anticipo. Trovo meno condivisibile che si sprechino energie e risorse nella ricerca quando questa ha come unico scopo quello di riuscire a fare sì che un bimbo nasca maschio piuttosto che femmina, oppure abbia i capelli biondi invece che scuri.
Sulla Chiesa mi sono rassegnato. Non esiste ormai nessun aspetto (economico, sociale, personale, politico, lavorativo, amministrativo, ecc...) in cui non abbia messo becco. Niente di male, si intende, nessuno (tanto meno io) vuole censurare nessuno. La Chiesa, come tutti, ha il diritto di dire la sua (diritto del quale, tra l'altro, usufruisce con ben poca parsimonia).
Si potrebbe casomai discutere dell'opportunità o meno di strombazzare ai 4 venti, in modo così plateale, ogni uscita delle alte sfere vaticane; ma anche qui, ormai, è solo questione di abitudine.
Ciao.
bisogna passarci...la Chiesa purtroppo, non si limita a dire solo la sua (vedi quello che è successo con l'ultimo referendum)e comunque le leggi che ci sono in Italia non permettono nessuna prevenzione su eventuali patologie del feto: della serie, te lo sei cercato, a tutti i costi, ma se ha patologie o te lo tieni o lo abortisci...
RispondiEliminaMaria
> comunque le leggi che ci sono in Italia non permettono nessuna prevenzione su eventuali patologie del feto
RispondiEliminaBeh, non direi. Prova a fare una googlata coi termini diagnosi prenatale. Casomai è forse più difficile - come dici giustamente - intervenire una volta che una qualche patologia viene accertata (specie se di una certa gravità), ma la prevenzione e la diagnosi sono non solo permesse, ma addirittura incentivate.
Ciao.
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RispondiEliminaLa chiesa ha notevole influenza sulla politica,dato che il parlamento pullula di cattolici ossequienti a joseph ratzinger
RispondiEliminafiori.di.sangue
Fiori di sangue, abbi pazienza, ti prego di perdonarmi ma mi sono permesso di ripubblicare modificato il tuo commento. In questo blog, come avrete notato, lascio la completa libertà di scrivere ciò che si vuole, perfino agli utenti anonimi e senza controllo ortografico.
Vi prego quindi di evitare commenti offensivi o che possano urtare la sensibilità di altre persone. La critica è sempre concessa, ci mancherebbe, purché sia costruttiva e argomentata. Anche perché di ciò che scrivete voi ne rispondo comunque io.
Scusami ancora. Ciao.
Intesi
RispondiEliminaGrazie. ;)
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