E' la frase che si è sentita pronunciare Chiara dall'esattore al casello autostradale. Ma andiamo con ordine.
Chiara (mia moglie), ha accompagnato lunedì scorso Michela (la più grande delle mie figlie) a Forlì per la visita bimestrale di controllo dal dentista. Il tragitto autostradale è sempre il medesimo: dal casello di Santarcangelo (Rimini Nord) a quello di Forlì e ritorno.
Fino a cerca metà dell'anno scorso il suddetto tragitto costava 1,80€. Poi è aumentato fino a 2 euro. All'arrivo al casello, Chiara stava per allungare la solita moneta da 2 euro all'impiegato quando ha visto sul display luminoso che la cifra indicava 2,10€. La risposta dell'addetto alla richiesta di chiarimenti di Chiara è stata: "Sì, l'aumento c'è stato dal 1 gennaio, non lo sapeva?"
La frase in sé ha sottinteso l'intenzione di far notare a Chiara che erano passati già ben 20 giorni dal 1 gennaio, molti (secondo lui) per non essere al corrente della questione (come a voler dire: "Scusi, lei dove vive?").
Altro scenario. Ieri mattina vado alla posta a pagare il canone Rai (quello che è stato trasformato furbescamente in "tassa di possesso") e scopro che è aumentato di 2€, arrivando così a 106€ (l'anno scorso costava 104€). Naturalmente non faccio una piega (mica posso prendermela con l'impiegato) e pago. Tornato a casa spulcio un po' il mio blog, memore di aver scritto qualcosa in proposito l'anno prima, e trovo infatti questo articolo.
Non so, vorrei incazzarmi con qualcuno ma non so da dove cominciare.
Il canone Rai nooooo! Visto quello che trasmettono bisognerebbe tirargli i soldi in faccia, bollenti però!
RispondiEliminaIo non riesco più nemmeno a guardarla la televisione, e non per snobismo, ma proprio perché è praticamente un'offesa all'intelligenza.
Quando poi penso che sta per iniziare il Festival di Sanremo, celebrato da Papa Pippo XVI, mi sento male.
Ma tutta la Rai è inguardabile. Non si sforzano nemmeno di trasmettere qualche bel film. Niente. Solo quiz scemi (i pacchi, quanto li odio!), con finti concorrenti, Bruno Vespa con le sue serate pilotate, strani telefilm, e via così.
Sono pochissimi i programmi che si salvano.
Vabbè, scusa lo sfogo, ma quando penso che aumentano sempre il canone della tv per darci quel bel servizio, non reggo.
Ciao! :))
> ma quando penso che aumentano sempre il canone della tv per darci quel bel servizio, non reggo.
RispondiEliminaLo so, purtroppo da quando hanno escogitato la furbata di tramutare il famoso "canone rai" in "tassa di possesso" (del televisore) non si scampa. Si paga solo per il fatto di avere un apparecchio in casa, anche se si usa solo come soprammobile.
Disgustoso ma è così.
Ciao.
Beh, ma che senso ha tenere la TV come soprammobile? Non è più semplice buttarla? Il vero dramma è che "chiunque detenga uno o più apparecchi atti o ADATTABILI alla ricezione dei programmi televisivi è tenuto al pagamento del canone Rai". Per fare un esempio: se hai un videocitofono o videofonino, allora devi pagare il canone (cf.
RispondiEliminahttp://www.aduc.it/dyn/rai/index.php ).
> Beh, ma che senso ha tenere la TV come soprammobile?
RispondiEliminaEra ovviamente per fare un esempio. So benissimo che non servirebbe a nulla neppure gettarla dalla finestra...
Referendum per l'abrogazione della tassa di possesso e ritrasformazione in canone...
RispondiEliminaSe non voglio vedere la rai non la pago
Ciao Maurizio
Ooops..complimenti a Romina per il Papa Pippo XVI !!!
RispondiEliminaMaurizio
La cosa che un po' dà da pensare è che paghiamo il canone anche per vedere il tg1.
RispondiEliminaMah...
Mi permetto, timidamente, di far notare: 2 euro di aumento su più di 100 in un anno è al di sotto del valore dell'inflazione. Poi, uno se la Tv non la vuole vedere non la vede. Protestare per i programmi e sulla giustezza del canone? Giustissimo, si protesti. Ma il problema, a me personalmente, proprio non pare l'aumento di 2 euro su una quoota di 104, perché è un aumento fisiologico.
RispondiElimina> Ma il problema, a me personalmente, proprio non pare l'aumento di 2 euro
RispondiEliminaA me sì, invece. A mio avviso la questione non va inquadrata nell'ottica della eventuale corrispondenza con l'inflazione, ma nell'ottica di una palese ingiustizia in sé di questa tassa. Se io - ipotesi - avessi in casa un frullatore che fosse in grado di captare il segnale televisivo dovrei pagare il canone. Giusto?
E non si capisce poi perché dovrebbe essere collegato all'andamento dell'inflazione. Se così fosse, allora, ogni tanto dovrebbe anche calare, mentre invece - guarda un po' - aumenta sempre.
Ma forse non è neanche questo il punto. Quello che più dà sui nervi è il fatto che questi soldi se li becca la Rai, usandone una parte per finanziare trasmissioni come il tg1, l'isola dei famosi e le trasmissioni demenziali di Vespa.
Per te i 2 euro di aumento sono giusti? Forse (forse) amministrativamente sì, moralmente certo no.
"E non si capisce poi perché dovrebbe essere collegato all'andamento dell'inflazione. Se così fosse, allora, ogni tanto dovrebbe anche calare, mentre invece - guarda un po' - aumenta sempre"
RispondiEliminaL'inflazione non ha assunto mai valori negativi, nemmeno per un trimestre, da quando abbiamo la nostra Repubblica. Al massimo a cambiare è la percentuale di quanto aumenta, dal 10% degli anni peggiori della Prima Repubblica all'1,5% di alcuni anni fa, al 2% circa di ora. Ergo il canone, per fare un esempio, non può mai diminuire, può solo aumentare. Quando si dice che l'inflazione diminuisce non vuole dire che il costo della vita diminuisce, ma solo che l'AUMENTO del costo della vita va a un ritmo inferiore alla rilevazione precedente.
Casomai la questione che si pone è se debba aumentare di uno, due o tre euro. Quando per un anno il canone rimane invariato vuole semplicemente dire che, in termini di valore effettivo del denaro, lo stai pagando di meno dell'anno prima. Poi certo, questo discorso non funziona se poi "tutti" gli impieghi (e non solo alcuni...) non comportassero un aumento di stipendi continuo di modo che il potere d'acquisto del cittadino non diminuisca mai.
Avevo già convenuto che la questione della qualità della Rai è un discorso a parte. Ma non è che poi mi andrebbe bene, per dire, se in grazia del mancato aumento di due euro loro si sentissero autorizzati a dire "e adesso allora ti becchi tutte le schifezze del Tg e compagnia bella". Io vorrei che i soldi del canone fossero utlizzati per fare programmi di utilità pubblica, e magari con quelli della pubblicità ci facessero pure le schifezze che vogliono gli sponsor (non sarebbe ideale ma sarebbe già meglio di come è ora).
In ogni caso ci tenevo a precisare le cose in termini economici: il diminuire dell'inflazione non vuole dire che le cose diminuiscono di prezzo, ma che aumentano in misura minore. In Italia il costo medio dei beni non è MAI diminuito da un anno all'altro, è sempre aumentato. È una delle leggi delle nostre economie che non si terrebbero in piedi senza un costante aumento della produttività ed aumento della moneta circolante, che attraverso vie arzigogolate porta inevitabilmente all'inflazione e ai tassi di interesse con segni positivi.
Concordo su tutto quanto hai detto, Schrodcat, ma il senso del mio post non è quello di discutere la legittimità o meno dell'aumento del canone.
RispondiEliminaL'incazzatura mia, come di qualcuno di quelli che hanno commentato, deriva esclusivamente dal "ritorno" scadente (per non dire di peggio) in termini di qualità che ci viene propinato in cambio dei nostri soldi.
La Rai, nel solo 2007, ha incassato dal canone qualcosa come 1500 miliardi di euro: penso sia nostro diritto pretendere, almeno, un telegiornale che ci dica le cose come stanno, no?
Quindi, ripeto, la mia non era un voler mettere in dubbio la legittimità tecnica dell'aumento (per la cronaca l'aumento lo decide il ministro delle comunicazioni tenendo conto anche, ma non solo, dell'andamento dell'inflazione), ma solo una critica sui contenuti.
Ops, volevo dire 1,5 miliardi di euro, ma il discorso non cambia.
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