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domenica 16 dicembre 2007

"Papà, cos'è la politica?"

Eh, benedetti figli: vogliono sempre sapere tutto. Il problema è che a volte non sai come rispondere. La domanda che leggete nel titolo mi è stata rivolta l'altra sera a tavola dalla più grande delle mie figlie, Michela, prima media. D'istinto mi sarebbe venuto di risponderle - estensivamente - che la politica è quell'insieme di questioni e fatti che riguardano la vita pubblica e la gestione dello stato. Un qualcosa insomma che ha (dovrebbe avere) come fine ultimo l'interesse dei cittadini. Ma ai figli non si può mentire.

Per mia natura, quando parlo o scrivo, cerco sempre di argomentare e di presentare le cose sotto un profilo positivo. Sono fondamentalmente un ottimista (o un ingenuo, dipende). Capite da voi, però, che parlare di politica (e soprattutto tentare di spiegarla ai figli) sotto un profilo positivo è praticamente impossibile. Ho utilizzato quindi la cosiddetta formula dubitativa, spiegando che la politica dovrebbe essere quello che ho scritto nel paragrafo precedente, ma che in realtà non è così, in quanto, spesso (molto), chi l'amministra tende a usarla più per l'interesse personale che per quello collettivo.

Ovviamente ho evitato di dirle esplicitamente che oggi, fondamentalmente, non è nient'altro che una specie di demenziale circo in cui regna la logica dell'interesse personale, in cui i vari componenti fanno a gara per apparire in tv e si spostano - con una disinvoltura degna di ben altra circostanza - da uno schieramento all'altro in funzione di come tira il vento (l'importante è la pancia piena). E ho anche evitato di dirle che molti appartenenti a questa strana categoria dovrebbero, alla luce della loro fedina penale, trovarsi in un altro posto. Ma temo non avrebbe compreso.

Istintivamente avrei voluto anche consigliarle - per il futuro - di non interessarsi di politica, così, giusto per evitare incazzature, ma mi sono trattenuto. In fondo perché cominciare ad angustiarli così presto? In prima media io pensavo a tutto tranne che alla politica. E infatti, dopo un "Ah!" molto eloquente, ha subito cambiato discorso.

2 commenti:

  1. ...e inoltre è giusto tentare d'insegnare la buona educazione alla prole. In che senso? Nel senso che, dovendo spiegare cos'è la politica, l'istinto potrebbe forse spingere a rispondere con un cumulo di parolacce senza fine. Ciò, però, risulterebbe deleterio, abituando troppo presto le giovani generazioni ad esprimersi con eccessiva volgarità. :)))

    Buona domenica!

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  2. > Ciò, però, risulterebbe deleterio, abituando troppo presto le giovani generazioni ad esprimersi con eccessiva volgarità. :)))

    Esatto, più o meno quello che sta già facendo la scuola... ;)

    Buona domenica anche a te!

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