Richard Stallman (foto), colui che è universalmente considerato il padre del software libero, fa ancora parlare di sé. E lo fa per un'iniziativa sicuramente destinata a scuotere tutto ciò che ruota al mondo della gestione dei diritti di copyright di case discografiche e cinematografiche statunitensi.
La Free Software Foundation, la fondazione da lui creata nel 1985 con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo del software libero e di eliminare le restrizioni digitali sui programmi per computer, ha istituito un fondo per aiutare le persone che negli Stati Uniti vengono denunciate dalle associazioni che rappresentano gli interessi delle major del disco e dell'intrattenimento.
L'annuncio dell'iniziativa è stato dato da Ray Beckerman sul suo blog. Beckerman è attualmente l'avvocato difensore di Jammie Thomas, la ragazza americana condannata da un tribunale del Minnesota a pagare l'astronomica (e ingiustificata) cifra di 220.000 $ per aver condiviso 24 mp3 tramite canali p2p.
L'iniziativa nasce dalla constatazione che la stragrande maggioranza delle denunce e delle cause intentate dalla RIAA nei confronti degli utenti "pizzicati" a scambiare illecitamente file protetti da diritto d'autore, si risolvono con una sorta di patteggiamento. In pratica l'utente preferisce accordarsi per via extragiudiziale pagando una somma a titolo di risarcimento piuttosto che andare in giudizio e scontrarsi col "potenziale legale" (avvocati, periti, ecc...) che sono in grado di mettere in campo le major. Lo scopo di questa iniziativa è quindi di dare agli utenti la possibilità di difendersi "ad armi pari", per così dire.
Ora, si vedrà col tempo se questa inizativa rappresenterà per la RIAA un vero incubo, come titolava forse un pò troppo pomposamente ieri PI, quello che è certo è che non passerà inosservata.
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