Don Benzi (foto) è morto stanotte. Può sembrare strano che parli bene di un prete in un post, ma qui da noi, nel riminese, don Oreste era più famoso del papa. Semplicemente perché, oltre a parlare (come fanno molti suoi illustri colleghi), "faceva", e quello che faceva era sotto gli occhi di tutti.
Ovviamente con molte sue dichiarazioni e prese di posizione non mi sono sempre trovato d'accordo (penso a certe sue esternazioni riguardo ai gay e all'aborto), ma di fronte a quello che di tangibile ha fatto per quelli che sono realmente "ultimi" (tossicodipendenti, ex prostitute, malati di Aids, portatori di handicap, orfani, ecc...) tutto ciò passa evidentemente in secondo piano.
Permettimi un commento un po' piccato: ci sono in giro tanti religiosi che "fanno" (come dici tu), dedicando realmente la propria vita agli altri, agli ultimi, mettendo davvero in pratica le parole di Gesù, senza passare sotto le luci della "ribalta" dei nostri media. Poi parla il Papa, e giù tonnellate di articoli pro e contro, la politica del papa, i soldi del papa, quel rompicoglioni del papa, ecc. ecc.
RispondiEliminaLa parte consacrata della Chiesa è fatta più da coloro che fanno che da quelli che parlano (e da coloro che fanno sì, ma in senso contrario), solo che, dei primi, non se ne parla (quasi) mai, dei secondi si buttano parole al vento.
Riporto da Wikipedia le parole dello stesso Don Benzi:
« Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all’infinito di Dio. »
Sono perfettamente conscio che la parte attiva e "silenziosa" dell'universo cattolico ne costituisce probabilmente (ripeto "probabilmente") la maggior parte. E penso che proprio in virtù di questa consapevolezza non sia necessario che se ne parli più di tanto (anche se, ovviamente, male non farebbe affatto).
RispondiEliminaHo scritto queste poche righe su don Oreste per il semplice fatto che qui dove abito io era praticamente "di casa" ed era possibile seguire tutto ciò che faceva in quanto gli organi di informazione locali pubblicavano regolarmente notizie sulla sua attività.
E' fin troppo chiaro (e io, sinceramenteche, lo davo per scontato) che il medesimo discorso andrebbe esteso a tutti gli altri come lui che fanno lo stesso tipo di "attività".
Per il papa il discorso mi pare un pò diverso. Io ho scritto spesso articoli piuttosto critici nei suoi confronti per il semplice fatto che non mi riconosco in quasi nessuna delle cose che dice. Ma in questo non ci sarebbe ovviamente niente di male, visto che ognuno è libero di pensarla come vuole. Siccome, però, spesso, le esternazioni del papa (o di chi per lui) mi sembrano più volte a dare delle direttive (anche a chi di queste direttive non sa che faresene) che a esprimere una semplice opinione, e visto che queste direttive vengono puntualmente diffuse ai 4 venti dalla grancassa mediatica dell'informazione (probabilmente a corto di cose più importanti da riferire), beh, io, in questo piccolo spazio, mi sento in dovere di dire la mia in proposito.
> penso che proprio in virtù di questa consapevolezza non sia necessario che se ne parli più di tanto (anche se, ovviamente, male non farebbe affatto)
RispondiEliminaNo, penso anch'io che male non farebbe affatto: alla stessa stregua del "una falsità ripetuta 100 volte diventa verità", il parlare sempre degli aspetti negativi di una "cosa" fa sì che gli aspetti positivi non vengano più presi in considerazione e, con l'andare del tempo, la consapevolezza generale dell'esistenza di questi aspetti svanisca.
> Ho scritto queste poche righe su don Oreste per il semplice fatto che qui dove abito io era praticamente "di casa" ed era possibile seguire tutto ciò che faceva in quanto gli organi di informazione locali pubblicavano regolarmente notizie sulla sua attività.
Hai fatto molto bene e ti ringrazio, perché dove abito io l'eco delle sue opere giunge ovattato dall'ovvia distanza.
> Siccome, però, spesso, le esternazioni del papa (o di chi per lui) mi sembrano più volte a dare delle direttive (anche a chi di queste direttive non sa che faresene) che a esprimere una semplice opinione, e visto che queste direttive vengono puntualmente diffuse ai 4 venti dalla grancassa mediatica dell'informazione
Punto focale: il papa incontra persone pubblicamente, pronuncia dei discorsi, dice omelie nelle messe che celebra e, tramite scritti ed encicliche, approfondisce concetti fondamentali per rendere maggiormente chiaro il messaggio religioso cattolico ai cattolici. Lapalissiano, per il massimo referente di una religione (nonché capo di stato). Ora, se il papa parla ad un determinato pubblico di un particolare argomento, siamo certi che, poche ore dopo tutti i media lanciano nelle notizie da prima pagina: "Il Papa ha detto questo!" "Il Papa è contro / a favore di" "Il Papa è andato in vacanza" (!!), dando l'impressione che queste cose siano dette sempre come un discorso alla nazione (magari da un balcone!) oppure siano direttive date ai nostri politici, subito pronti gli uni a strumentalizzare, gli altri a dare ovviamente contro.
E' ovvio che a chi del papa non frega niente, lo trova antipatico, lo detesta oppure semplicemente non condivide le sue affermazioni, sentirsi ripetere dai media italiani (e sottolineo italiani) in continuazion3 notizie su di lui crei noia, per non dire altro. Quindi, da un lato abbiamo i Don Benzi, i Don Ciotti e innumerevoli Don sconosciuti che fanno davvero i samaritani ai quali i media nazionali non dedicano che pochi accenni o nessuno, dall'altro abbiamo un bombardamento mediatico sulle affermazioni del papa che, personalmente, giudico veramente eccessive. A mio giudizio, parlare in continuazione di un fatto è peggio che ignorarlo. A mio parere la stampa locale, meno soggetta a "padroni" di quella nazionale, scrive di cose più vicine alla gente (altrimenti non avrebbe senso di esistere), risultando spesso un po' più obiettiva nell'informazione.
> io, in questo piccolo spazio, mi sento in dovere di dire la mia in proposito
E ci mancherebbe altro!!! Altrimenti a cosa servirebbe un blog? ;)
Saluti.
> il parlare sempre degli aspetti negativi di una "cosa" fa sì che gli aspetti positivi non vengano più presi in considerazione e, con l'andare del tempo
RispondiEliminaSì, sono perfettamente d'accordo con te, ma io ho aperto questo blog per dire le cose che mi "stanno lì", quelle che non mando giù. Per le altre esistono già fior fiore di siti e blog.
Sono perfettamente d'accordo con te invece su tutto quello che hai detto riguardo il papa (in proposito avevo già detto la mia in questo post).
Ciao BigFab.
Saluti anche al "pupo". :-)
Grazie, anche lui ricambia! ^_^
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