Probabilmente molti di voi ricorderanno la vicenda di Erika e Omar, i due fidanzatini di Novi Ligure responsabili dell'uccisione nel 2001 della mamma e del fratellino di lei. Inizialmente i due dissero che si trattava di una rapina da parte di extracomunitari finita in tragedia. Tutti, ovviamente, ci siamo indignati alla notizia (ricordo ancora perfettamente un intervento di Enrico Mentana al tg5 in cui diceva senza mezzi termini che non c'erano scuse: i responsabili andavano individuati e sbattuti dentro).
Il giorno dopo siamo venuti a sapere che in realtà gli autori dell'efferato duplice delitto erano proprio i due fidanzatini e di colpo l'indignazione iniziale si è trasformata in smarrimento, stupore, incredulità.
Una sensazione del genere penso l'abbiano provata anche molti (me compreso) di quelli che hanno saputo del presunto coinvolgimento dei genitori nella vicenda della piccola Maddie McCann (foto), la bimba scomparsa in Portogallo agli inizi di maggio. Pare infatti (la sospetta forma dubitativa è quantomai d'obbligo in questi casi) che la bimba non sia stata rapita, come si è sempre pensato finora, ma uccisa involontariamente proprio dai genitori stessi. Gli stessi genitori che hanno girato l'Europa distribuendo foto e appelli per il suo ritrovamento.
Questi sono due esempi, ma se ne potrebbero citare tanti: dalla strage di Erba, in cui ci si è subito (e un pò troppo frettolosamente) precipitati a dare del mostro al padre tunisino, che in realtà non c'entrava niente, alla recente vicenda di Perugia, anche questa apparentemente provocata da una rapina finita male ma in realtà da addebitare alla furia omicida del marito (il quale nel frattempo si era prodigato nel tentare di avvalorare la falsa pista della rapina).
Per venire a oggi, c'è il caso Garlasco, con il fidanzato già praticamente additato da tempo dalla stampa come responsabile dell'omicidio della fidanzata, fino alla scoperta - ieri - che i risultati degli esami hanno mandato all'aria quella che doveva essere la prova definitiva, la famosa "svolta". E così via, fino al prossimo caso.
Insomma, verrebbe quasi da dire che il primo giudizio lo dà la stampa, quello dei RIS viene dopo.
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