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mercoledì 4 luglio 2007

Affinità (tra Emilio Fede e l'Unità)

Ieri sera ho seguito una decina di minuti del tg4 di Emilio Fede. Non fraintendete, non si tratta di un'abitudine, ma solo di una cosa saltuaria (d'altra parte Striscia è finito e qualcosa che susciti uguale ilarità - a parte appunto Fede - è difficile trovarla). A un certo punto il tiggì (tiggì, vabbè...) ha trasmesso un servizio sulla nota questione - ormai trita e ritrita, seppur drammaticamente vera - dei pensionati che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, a causa del continuo aumentare del costo della vita a cui devono far fronte col loro misero assegno sempre uguale.

Mentre seguivo il servizio in questione, mi è venuto in mente che alcuni simili erano già stati trasmessi, sempre dal tg4, tutte le altre volte che mi è capitato di seguire lo show di Fede (pura casualità?); cambiava la forma ma la sostanza era quella (pensionati in difficoltà, operai idem, prezzi della frutta alle stelle, ecc...). Insomma, potrei quasi azzardare l'ipotesi che da quando c'è stato il cambio di governo, ad aprile dell'anno scorso, l'impostazione del tg sia stata più orientata a dipingere un quadro fosco e poco allegro della situazione economica e sociale del nostro paese.

Siccome io in genere ho buona memoria (per alcune cose, per altre no), ricordo che mi è capitato spesso di seguire servizi di tutt'altro tenore prima del cambio di governo. Naturalmente la mia è solo un'impressione, ma ricordo perfettamente quella che a mio giudizio era una netta predominanza di servizi che dipingevano un'Italia fatta di persone che affollavano gli aereoporti in attesa di imbarcarsi per le vacanze, di persone in coda sulle strade in procinto di raggiungere il luogo in cui trascorrere la settimana bianca e così via. Dei servizi di cui parlavo nel paragrafo precedente ricordo una drastica riduzione.

Altro scenario.

Come sa chi mi segue da un pò, per via del mio lavoro mi passano ogni mattina sotto mano praticamente tutti i quotidiano nazionali e buona parte di quelli locali che escono nelle edicole. Oggi tutti (e quando dico tutti intendo *tutti*) hanno messo in prima pagina a caratteri cubitali la notizia della "bacchettata", arrivata dall'Unione Europea, in merito alla poco rosea situazione dei nostri conti pubblici e alla mancanza di un deciso intervento da parte del governo per tentare di ridurre il debito pubblico. La notizia, capirete, è di quelle che suscitano un certo clamore, in quanto il riordino dei conti pubblici è sempre stato uno dei cavalli di battaglia su cui ha poggiato la propaganda pre-elettorale dell'attuale esecutivo, e anche in tempi più recenti molti esponenti dell'attuale maggioranza hanno più volte evidenziato come - a loro dire - i conti pubblici fossero tornati sotto controllo. La doccia fredda piovuta oggi da Bruxelles potrebbe quindi indicare che forse qualcuno a suo tempo non l'ha raccontata giusta. Ma a questo ormai dovremmo averci fatto il callo.

Come dicevo, la notizia è stata riportata con notevole risalto su tutti i quotidiano nazionali... tranne l'Unità, come potete vedere dal pdf della prima pagina di oggi (qui). Probabilmente, all'interno, la notizia sarà sicuramente stata pubblicata, ma un quotidiano obiettivo non dovrebbe dare risalto sia alle notizie buone che a quelle cattive (ovviamente riferite alla parte politica a cui il quotidiano fa riferimento)? Lo so, qualcuno dirà che ho scoperto l'acqua calda, e sarà sicuramente vero, ma quasi ogni giorno dell'esistenza di questa "acqua calda" abbiamo conferma.

Ora, mettiamoci nei panni dello spettatore del tg4 e del lettore dell'Unità che si reca la mattina in edicola ad acquistare il suo quotidiano: cos'hanno questi due soggetti in comune? Il fatto di essere presi per in giro! Evidentemente all'Unità pensano che gli acquirenti del quotidiano siano una massa di rincoglioniti, dimenticando il fatto che chi si reca in edicola la mattina vede esposti sul banco dell'edicolante tutti i quotidiani coi titoli di prima pagina in bella vista. Stesso discorso per il tg4.

Questo consolidato atteggiamento dei media, di dare più o meno risalto a una notizia piuttosto che a un'altra in funzione della sua importanza sull'immagine politica di riferimento, va ovviamente a svantaggio degli utenti più "distratti" e superficiali, che tendono - in funzione appunto di questa superficialità - a prendere come oro colato tutto ciò che viene loro propinato. Nessuno, ovviamente, contesta il diritto a qualsiasi organo di informazione di dare una propria priorità alle notizie che riporta, ma il tutto dovrebbe avere dei limiti, se non altro dettati dalla decenza e dal buon gusto.

Purtroppo da noi funziona così, e come dice giustamente Max Stéfani del Mucchio, in Italia, per capirci qualcosa, bisogna leggere almeno tre quotidiani, fare le somme e tirare le conclusioni.

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