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domenica 11 febbraio 2007
Quando la stupidità finisce in discarica
Nel mese di settembre dell'anno scorso l'Islanda ha riaperto la caccia alle balene. Questo paese, insieme a Norvegia e Giappone, non ha infatti sottoscritto la moratoria sulla caccia a questi cetacei per fini commerciali a cui invece hanno aderito Germania, Gran Bretagna, Francia, Australia, Stati Uniti, Brasile e Sudafrica.
A distanza di circa 5 mesi dall'entrata in vigore di questo sciagurato provvedimento, volete sapere che fine hanno fatto molti dei cetacei uccisi?
Sono finiti in discarica. Proprio così: 179 tonnellate di carne di balena invenduta marcisce in una discarica pubblica islandese. Mi pare che ogni commento sia superfluo.
bisogna essere molto cauti con quello che scrive Greenpeace, sicuramente ti ricordi ancora di quando dovevano inabissare quella piattaforma in disuso nel Mare del Nord, e Greenpeace per impedirlo aveva pubblicato un elenco impressionante di sostanze tossiche presenti nella piattaforma e aveva vinto anche grazie a questi dati... poi subito dopo aver vinto ammisero che si erano inventati tutto ma ovviamente... a fin di bene... il bene dell'ambiente e anche del loro, tutta pubblicità in più per il loro bollettino/catalogo per corrispondenza di peluche, maglioni, libri e giochini inutili ;-)
RispondiEliminaPoi magari questa è vera, però chissà...
Comunque al link non si vedono foto della discarica.
a me vengono i brividi a leggere certe cose però Greenpeace me li fa venire il doppio. Non mi fido di "quelli".
RispondiEliminaVa a finire che al posto delle balene ho preso un bel... granchio :-).
RispondiEliminaSto scherzando, naturalmente, ma devo comunque dare atto a Stefano che effettivamente nella pagina del sito di Greenpeace che ho linkato, foto vere e proprie della discarica di cui si parla non ce ne sono. E neppure ne ho trovate googlando l'argomento in questione.
Ho contattato via e-mail la sede italiana di Greenpeace, che si trova a Roma, per chiedere lumi sulla vicenda. Attendo una risposta, che, nel qual caso arrivi, riporterò nel post o nei suoi commenti.
In ogni caso, magari sbaglierò, ma la maggior parte delle battaglie condotte da Greenpeace (deforestazione, pericolo rigassificatori, balene, ecc...) le condivido. E, tutto sommato, pur riconoscendo all'organizzazione un certo non so che di "fanatico", mi fido abbastanza di quello che fanno, se non altro perché tutte le loro azioni sono ampiamente documentate da foto e riprese video.
Non dimentichiamo poi che si tratta di un'organizzazione non governativa che campa esclusivamente con le donazioni dei privati e che non accetta in nessun modo denaro da società, industrie e governi. Insomma, io penso che in un'epoca dominata da fanatismi religiosi, culturali e razziali, un pò di fanatismo per il nostro disastrato mondo non guasti.
Questo, naturalmente, non toglie che vi terrò informati se Greenpeace si fa viva.
avrei molte cose da dire (io lavoro più o meno in questo campo), ma mi limito a segnalarti l'estrema ambiguità e laconicità della pagina che hai linkato: prima scrivono "fotografie ... mostrano carcasse di balenottere comuni abbandonate in una discarica pubblica: 179 tonnellate di carne di balena lasciate a marcire" e poco dopo "Duecento tonnellate di carne rimaste invendute sono finite in frigorifero". La cosa è abbastanza strana, non trovi? Perchè non le hanno buttate tutte in discarica o messe tutte al fresco? Sarà un errore di stesura della pagina, avranno saltato qualche riga o magari sono volutamente ambigui? Non è che magari le 179 tonnellate sono lo scheletro e altri scarti non utilizzabili? Anche perchè... se non c'erano gli scheletri come facevano a capire che quell'ammasso putrescente erano resti di balene e non di altro? Poi: come caspita le hanno pesate? Tutto questo nella pagina non c'è, mi può anche star bene in un lancio Ansa... ma se ci devo credere vorrei anche qualche dato più "scientifico" per approfondire, no? Ben evidenziata è poi la frase "Difficile parlare di "caccia sostenibile", però basta andare su wikipedia ("fin whale") per scoprire che si stima ci siano tra le 40mila e le 56mila balenottere comuni nel Nord Atlantico... dire che ucciderne 7 non sia sostenibile da una popolazione è quantomeno discutibile. Poi è vero che stimare il numero delle balene non è facile, ma il fatto che Greenpeace si guardi bene dal dire quante sarebbero secondo loro qualche dubbio sul fatto che siano veramente parecchie, e non in diminuzione, lo dovrebbe far venire... Comunque sono molto interessato a cosa risponderanno, temo però che si limiteranno a girarci un po' intorno, condiranno la mail con molti "si sa che" e ben pochi dati concreti... vedremo! :-)
RispondiElimina> "Comunque sono molto interessato a cosa risponderanno"
RispondiEliminaIn effetti anch'io. Per adesso non si è ancora fatto vivo nessuno, ma bisogna tener conto che li ho contattati che era già sera, vedremo domani.
Comunque, come dicevo anche nel mio commento precedente, in generale mi piacciono le battaglie che portano avanti, trovo che siano condivisibili. Magari alcune volte possono sbagliare nel "metodo" utilizzato per portarle avanti, però, sinceramente, come movimento, sbaglierò, ma mi pare "genuino": non penso insomma che abbiano finalità diverse dalla salvaguardia dell'ambiente.
mah... io sono stato iscritto per 3 o 4 anni a Greenpeace, e via via mi sono reso conto che di sostanza nelle loro azioni c'è molto poco, e il "metodo" (o la propaganda...) conta moltissimo. Comunque aspetto di conoscere la risposta... anche perché dovrebbero fare un po' di più che pubblicare due foto.
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