Ieri molti quotidiani hanno dedicato articoli al ritorno in Parlamento di Marta Fascina, una deliziosa 35enne senza arte né parte piazzata alla Camera da Berlusconi per... boh, non si sa bene perché (ma magari qualche idea ce la si può fare). La ex compagna del tipo delle cene eleganti si presenta alla Camera qualche volta all'anno, forse cinque o sei in tutto, probabilmente per spezzare un po' la routine della noiosa vita nella villa San Martino di Arcore. A fronte di un tasso di assenteismo che si colloca tra il 99 e il 100 per cento, ogni mese le vengono regolarmente accreditati sul conto corrente i circa 14.000 euro di stipendio di deputata, che vanno a gonfiare ulteriormente il tesoretto lasciatole dal generosissimo ex (quasi) marito.
Lasciando stare la trita e ritrita retorica sulla vendetta che una simile ingiustizia grida nei confronti di milioni di persone che nel nostro Paese si arrabattano come possono per riuscire ad arrivare a fine mese (Istat), c'è da notare come la signora Fascina sia in realtà l'epitome di un sistema diffuso a ogni livello, sia nel pubblico che nel privato, dove personaggi di ogni risma si fanno strada e occupano posizioni di prestigio non per reali meriti ma per spinte e conoscenze.
Difficile dire con esattezza quanto nepotismo, clientelismo e favoritismi siano realmente diffusi nella nostra società, dal momento che documentazioni e ricerche in questo senso non forniscono risultati precisi (si limitano a descrivere come genericamente "significativa" la loro diffusione). Al di là dei singoli ed eclatanti casi, però, c'è da mettere in evidenza come ognuno di noi, nel proprio piccolo, a volte può essere un ingranaggio di questo sistema. Ad esempio ogni volta che si ottengono agevolazioni di qualsiasi tipo magari perché un amico/parente è nel posto giusto al momento giusto ed elargisce il favore magari a danno di chi non può contare su tale tipo di aiuto. Diciamo che se una qualche utilità la vergognosa vicenda Fascina la può avere, può essere quella di fare riflettere sulla portata generale del fenomeno. Poi, per carità, siamo umani ed è naturale che ci s'incazzi di fronte al caso eclatante. Io per primo.
Hai parafrasato Battisti? :-)
RispondiEliminaSì, ma è casuale :-)
EliminaAccantonando Battisti, io titolerei "Incazzarsi tantissimo!"
EliminaAzzeccatissimo.
EliminaQuesta almeno è laureata... 🙄
RispondiEliminaL'assenteismo da parte di un deputato che rappresenta un tot di italiani dovrebbe valere l'espulsione se non l'interdizione dalla politica, oltre all'elargizione dello stipendio in proporzione ai giorni di effettiva presenza.
Poi, come dici tu stesso, se è arrivata lì, anche coi favori di Berlusconi, qualcuno deve pure aver votato lei e la lista in cui era iscritta.
Sicuramente. Ma non posso fare a meno di pensare che per 1/10 del suo stipendio io sono obbligato a presentarmi al lavoro ogni giorno, pena il licenziamento in caso di assenza senza validi e documentati motivi.
EliminaCerto, questo è un caso eclatante, ma come sottolinei avviene anche nel piccolo. Nel piccolissimo.
RispondiEliminaQui aprirei un bivio: a volte le cose succedono "per fortuna", ossia trovarsi al momento giusto perché c'è qualcuno che può spingere. Non per forza è un male, la "raccomandazione", se c'è onestà e grande valore da parte di una persona.
La cosa sbagliata è invece far andare in alto chi proprio non lo merita.
Però anche nel primo caso, resta il tuo quesito: e chi ci dice che non ci siano altri che meritano altrettanto, ma che non possono godere della "spinta"? Vero. Non so, io credo sempre nell'interconnessione degli eventi...
Moz-
Non ti so rispondere, sinceramente. Se per "interconnessione" intendi il fatto che dietro ogni coincidenza ci sia una specie di... "disegno", io la vedo diversamente, nel senso che per me le cose semplicemente accadono e accadono in maniera del tutto casuale, coincidenze comprese.
EliminaSul fatto che la raccomandazione eletta a sistema è un male e quella fortuita più accettabile sono invece d'accordo con te.
In ogni caso, sul fatto che nel nostro Paese capacità e merito non sono requisiti fondamentali per arrivare a posizioni di prestigio, credo si sia tutti d'accordo.