martedì 28 ottobre 2025

Il problema dell'educazione affettiva e sessuale a scuola


Continuo a chiedermi, senza trovare risposta, perché Nordio e soci abbiano questa paura folle dell'educazione affettiva e sessuale nelle scuole, e non trovo risposta. Perché l'educazione affettiva e sessuale va bene se fatta in famiglia ed è deleteria se fatta nelle scuole? Forse perché questi signori pensano che i genitori abbiano maggiori capacità di parlare di sesso e relazioni affettive ai figli rispetto ai docenti e alle figure professionali eventualmente preposte a tale compito? Non è così, purtroppo. Un recente rapporto di Save The Children dice chiaramente che oltre il 90% dei genitori interpellati si è dimostrato più che favorevole allo svolgimento di ore di educazione sessuale e affettiva nelle scuole fatte da professionisti preparati. 

L'esperienza personale ovviamente non fa mai testo, ma so per esperienza diretta che in tante famiglie di queste cose non si parla, vuoi per motivi culturali, vuoi per motivi religiosi, vuoi per disagi a instaurare dialoghi aperti e liberi relativamente a tematiche sessuali. Ovviamente non bisogna mai generalizzare, ma esistono da anni studi e rilevazioni nel nostro Paese che dimostrano come l'educazione sessuale e affettiva nelle famiglie sia perlopiù carente, disomogenea e poco strutturata, e purtroppo sono altrettanto numerosi gli studi (OMS, ONU, Istat ecc.) che dimostrano come il terreno di coltura dei femminicidi risieda anche nella mancanza di percorsi di educazione seri e strutturati all'affettività, al rispetto e alla parità di genere, carenze che poi rendono più probabile lo sviluppo di stereotipi sessisti e relazioni basate sul dominio.

L'ultima rilevazione, che risale a pochi giorni fa, dice chiaramente che un adolescente su due non parla in famiglia di sessualità e contraccezione. Allora perché questa crociata nei confronti dell'educazione sessuale e affettiva nelle scuole? Che cosa spaventa tanto queste persone?

14 commenti:

  1. Immagino mia zia Concetta, classe ’49, vedova da vent’anni, che vive in un paesino del Sud Salento dove il tempo si è fermato tra il rosario delle 18 e la puntata di “Uomini e Donne”. Con i baffetti sopra il labbro che sfidano la ceretta dal ’96, si siede al tavolo della cucina, grembiule con le olive stampate, e chiama i figli: “Venite, oggi parliamo di sessualità e contraccezione”. Il figlio maggiore, 42 anni, muratore, si blocca con la forchetta a mezz’aria. La figlia minore, 38, catechista, sviene direttamente sul pavimento. Lei, imperterrita, tira fuori il libro “Il sesso spiegato da Padre Pio” e comincia: “Allora, il preservativo è il male, ma se proprio dovete peccare, almeno fatelo con rispetto”. Poi si alza, prende il barattolo dei biscotti e lo usa per spiegare l’anatomia femminile. “Questo è l’utero, e qui ci stanno le ovaie, come le mandorle, capito?”
    A quel punto il cane scappa, il vicino chiama i carabinieri per disturbo della quiete pubblica, e il parroco si presenta con l’acquasanta per esorcizzare l’intera famiglia. Penso sia migliore una buona educazione sessuale a scuola...almeno qui da noi. Ciao.

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    1. Sto ancora ridendo XD
      Comunque non potevi rendere meglio il concetto.

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    2. Andrea, questo pezzo di irresistibile comicità dovresti cercare di fartelo pubblicare da qualche parte!
      Mi ha sollevato la giornata.
      😃😃😃

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  2. Condivido tutto ciò che hai scritto e ritengo che sia un tema di estrema rilevanza. L'educazione affettiva e sessuale è indispensabile per crescere persone psicologicamente stabili e sane, in grado di coltivare relazioni rispettando gli altri.

    Per quanto riguarda, poi, il tema dell'educazione sessuale, come ho scritto in un commento sul tuo blog tempo fa, nella scuola media cattolica che io frequentai erano molto più evoluti di questi politici che ci governano. Avevamo dodici anni quando dedicarono alcuni giorni a questo argomento, e lo fecero chiamando una ginecologa per noi femmine e un medico per i maschietti. In classe, inoltre, gli stessi insegnanti aggiungevano qualche riflessione sul tema e don Taccini, che insegnava religione, un giorno entrò in aula tutto giulivo e ci disse:"Ragazzi, i bambini nascono dai rapporti sessuali fra i genitori". Chiaro, preciso e conciso. E si trattava di un sacerdote.
    Ovviamente noi ci vergognavamo un po' ed eravamo intimiditi, ma, da adulta, ho capito che furono bravissimi perché il loro scopo era quello d'informare correttamente, evitando così fraintendimenti, opinioni malsane e morbosità. Ci diedero anche un piccolo test a risposta multipla per vedere se avevamo compreso.

    Pensa come mi sento io oggi, dopo aver vissuto quest'esperienza molti anni fa, nel vedere da che razza di politici siamo governati.

    Ciao, Andrea. :)

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    1. Nelle scuole pubbliche che ho frequentato io, di tematiche relative alla sessualità non ricordo si sia mai parlato. E neppure in famiglia, purtroppo. Io e mia moglie abbiamo poi cercato di non ripetere lo stesso errore con le nostre figlie, instaurando con loro un dialogo franco e aperto su queste tematiche fin da giovanissime. In teoria Nordio e gli altri non avrebbero neppure torto quando dicono che certe tematiche sarebbe bene affrontarle in famiglia, il problema è che in famiglia non lo si fa o, quando lo si fa, lo si fa poco e male. In ogni caso non si capisce perché una cosa dovrebbe escludere l'altra. Tra l'altro, il fatto che siano i genitori stessi a chiedere che lo si faccia nelle scuole potrebbe essere letto come una sorta di richiesta di aiuto, un ammettere magari una certa impreparazione a cui consegue il desiderio che a farlo siano professionisti seri e preparati.
      Insomma, da qualsiasi parte lo si guardi, questo atteggiamento di questa classe dirigente non ha alcuna motivazione razionale ma puramente ideologica.

      Buona giornata, Romina :-)

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  3. La motivazione profonda e neanche taciuta da parte della destra è quel terrore del gender che si accompagna alla convinzione del tutto irreale che affrontare serenamente il tema delle varie forme e sfumature che la sessualità può assumere equivalga ad istigare o comunque incoraggiare la scolaresca ad un cambio della propria identità sessuale.
    All'apice del delirio, un deputato leghista ha ribadito anche un altro dei loro leit-motiv, ovvero che l'educazione sessuo-affettiva inviterebbe i bambini a masturbarsi.
    Continuano a sbandierare tra l'altro quella teoria del gender che, è sempre bene ricordarlo, non esiste.

    (dal Domani del 24 ottobre):
    "La "teoria del gender" non esiste. È un’etichetta polemica, inventata negli anni ’90 dal Vaticano, per delegittimare studi e battaglie che mettono in discussione i ruoli sessuali e denunciano discriminazioni contro donne e persone Lgbtq. La destra europea ne ha fatto un’arma politica, insieme ad altre come "la sostituzione etnica" e la difesa della "famiglia naturale". Nelle scuole italiane non si insegna alcuna "ideologia gender". Esistono invece percorsi consolidati di educazione alle differenze e al rispetto, spesso realizzati con associazioni anti-discriminazione. Progetti riconosciuti dalle istituzioni: nel 2011 il presidente Napolitano premiò con una medaglia "A scuola per conoscerci", attivo da anni in Friuli-Venezia Giulia contro il bullismo omotransfobico. Un lavoro serio, che ha dato risultati. E che il governo Meloni cerca di fermare."

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    1. Guarda, per esperienza personale e senza girarci tanto intorno ti posso dire che i primi "smanettamenti" ho cominciato a praticarli in totale autonomia e senza essere "indottrinato" da nessuno :-)
      E oggi è ampiamente dimostrato che la masturbazione è perfettamente naturale e fisiologica, non cascano le mani e non si diventa ciechi a praticarla, come una stupida retorica cattolica ci diceva una volta (a proposito di indottrinamenti).
      Per quanto riguarda la bufala del gender sono convinto che gran parte di lorsignori sa perfettamente che non esiste, ma ha un elettorato a cui rispondere. Questo è il problema.

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    2. Elementare, Watson! (Tanto per il naturale inizio della masturbazione in giovane età, quanto per l'elettorato da compiacere).

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    3. Stamattina ero di fretta, invece qualche riflessione in più mi pare s'imponga.
      Da un lato andrebbe precisato, e lo si sa da un pezzo, che già a 2-3 anni può accadere che il bambino/la bambina sperimenti una sorta di esplorazione del proprio corpo guidata dalle sensazioni.
      Mentre per quanto riguarda la teoria-bufala del gender nell'ambito della destra ho il sospetto che se una parte degli eletti sa che non esiste e l'utilizza a meri scopi elettorali, un'altra parte sia invece profondamente e irrazionalmente convinta, nonché prigioniera, dei suoi presunti postulati.
      Allo stesso modo sono abbastanza convinta che una parte non so quanto grande, ma comunque non trascurabile degli elettori di quella parte politica, non ci creda; arrivando nel proprio intimo magari anche ad auspicare che l'educazione sessuo-affettiva a scuola ci si decida finalmente a fornirla.


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    4. Riguardo alla bufala del gender concordo con te sul fatto che tanta gente ci creda. L'ho sperimentato personalmente. Conosco alcune persone convinte di questo, convinte cioè che sia un atto una specie di complotto per indottrinare i giovanissimi. Sembra incredibile ma è così.
      Mala tempora currunt.

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  4. Quando andavo alle elementari (si parla degli anni Settanta) ci fecero un breve corso di educazione sessuale, sponsorizzato con entusiasmo da gran parte dei genitori.
    Però erano altri tempi, certe problematiche non erano all'ordine del giorno, per cui fu una cosa basica, a livello di "api & fiori". Non ricordo mi abbia lasciato particolari impressioni.

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    1. Quando andavo alle elementari, periodo 1975-1980, non ricordo niente di simile. Tra l'altro la maestra dei primi tre anni era una fervente cattolica e ci obbligava a fare il segno di croce all'inizio e alla fine delle lezioni.

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  5. Noi di una discreta età siamo cresciuti tutti molto più "romanticamente" a livello sessuale, teorico e pratico, con nozioni grezze carpite a fatica e praticate sul campo .. ora c'è un livello mediatico di pornografia accessibile a tutti che fa paura e sicuramente destabilizza.

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    1. Esatto, la mancanza di una strutturata e seria educazione sessuale viene poi sostituita da una sorta di "fai da te" tramite internet, amici o quello che si trova, con risultati che poi sono sotto gli occhi di tutti.

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