Andando un po' a memoria, credo che questo sia il primo romanzo che ho letto sul tema dei cosiddetti amori tossici, ed è un grande romanzo.
Molto brevemente, la storia ha come cornice la Germania dell'est (DDR) negli anni convulsi della caduta del muro e racconta le vicende di Muna, studentessa universitaria con una madre affetta da gravi problemi di alcolismo. Durante un'esperienza come tirocinante in una redazione, Muna incontra Magnus, ne rimane stregata e se ne innamora perdutamente. Quell'uomo da una parte diventerà il centro della sua vita, dall'altra la trasformerà in un inferno.
La peculiarità principale di questo romanzo è che il tema dell'amore tossico, ossia la dipendenza di una donna verso un uomo totalmente anafettivo e con evidenti tratti narcisistici e violenti, è trattato in maniera seria e profonda, mai banale. La prosa di Terézia Mora è diretta, concisa, introspettiva senza inutili fronzoli retorici e riesce a rendere come meglio non si potrebbe la complessità del personaggio di Muna.
Uno dei romanzi più belli letti quest'anno.
Dopo aver letto la tua recensione ho aggiunto questo libro alla lista dei desideri. Sono appena uscita da quella che è stata a tutti gli effetti una relazione tossica, anche se sicuramente non così estrema come quella narrata nel romanzo, e priva di violenza fisica; di quella psicologica, purtroppo, ne ho subita parecchia. Oggi, guardandomi indietro, rimpiango di non aver avuto la consapevolezza per andarmene via (molto) prima, anziché arrivare al punto di venire praticamente sbattuta fuori di casa. Non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto così tanto vivere da sola. Se facesse anche un po' più fresco, starei come un pascià! :-)
RispondiEliminaGuarda, se le previsioni ci azzeccano, sembra che da domenica torneremo un po' a respirare, almeno provvisoriamente. Per quanto riguarda il romanzo, fino circa a metà è un po'... lento, fatica un po' a ingranare. Poi la storia entra nel vivo e diventa veramente avvincente.
EliminaBuona lettura :-)