domenica 15 giugno 2025

"Shopping valley"

All'ingresso della galleria principale del centro commerciale di Savignano c'è un cartello con scritto "Shopping valley". Non stona un pochino l'associazione delle due parole? La parola "valley", cioè "valle", a me richiama quei bei paesaggi alpini dove ci si siede sulla sommità di un sentiero e si ammira appunto la valle sottostante col suo fiume, il suo bosco, i suoi prati e le mucche che pascolano. Cosa c'entra lo shopping con la valle?

È come se uno, dalla sommità del sentiero di cui sopra, si sedesse e ammirasse una valle di scaffali, scansie, prodotti, merci, cartellini, prezzi, persone nervose che si muovono coi carrelli pieni di roba e che si danno fastidio reciprocamente.

Una valle è una valle e un supermercato è un supermercato. Paradiso e schizofrenia consumistica non possono stare nella stessa frase. È un inganno, un inquinamento semantico che grida vendetta. È la realizzazione di quel fascismo del consumismo di cui scriveva Pasolini. Ma chi è che legge Pasolini, oggi?

7 commenti:

  1. Hai ragione Andrea lo shopping non ha nulla a che vedere con una valle buona serata Olga.

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  2. Ma chi legge qualsiasi cosa!

    Pochi giorni fa ho intervistato un ragazzo che in questi giorni avrà la maturità e gli ho chiesto delle sue letture e di quelle dei suoi compagni di classe in generale.
    Panorama raccapricciante: lui mi ha detto che la media di lettura è di 1 libro ogni 8 (!!!) anni. Un suo compagno di classe che ha deciso spontaneamente di leggere "1984" una specie di "mosca bianca". Ma anche le letture più leggere, per esempio di fantascienza, sono riservate a pochissimi...

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    1. Purtroppo è così. Diverse rilevazioni hanno mostrato come, ormai da molto tempo, il nostro Paese è quello in Europa in cui si legge meno. Triste ma è così.

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    2. Vapore Sodo dove posso leggere l'intervista?

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    3. @Gravo
      da nessuna parte! è un ragazzo che gioca nel mio circolo di scacchi e gli ho fatto queste domande mentre lo riaccompagnavo a casa in macchina! Ma in effetti sarebbe stato interessante prendere appunti e fargli domande più specifiche. Per esempio gli ho chiesto anche come/dove si informa e curiosamente è saltato fuori che il sito che riteneva più affidabile (perché lo trovava più fattuale) era Ansa.it Poi non guardava la televisione e la radio solo per la musica....

      Comunque un'intervista sullo stesso argomento a un altro ragazzo (un po' più grande, un universitario) la pubblicai sul mio vecchio blog che non aggiorno più qualche anno fa. Magari può interessarti ugualmente:
      Giovani d'oggi

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    4. Mi interessa molto grazie mille!

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