venerdì 6 giugno 2025

Dio non è indifferente alla nostra sofferenza, dice Lorella

 


Ho trovato nella cassetta delle lettere questa epistola vergata a mano da una sedicente Lorella. È un foglio unico scritto a mano in modalità fronte/retro (se ci cliccate sopra e la ingrandite forse riuscite a leggerla anche voi). Lorella afferma di essere una volontaria cristiana e mi chiede se secondo me Dio è indifferente alle nostre sofferenze, dopodiché si profonde in un abbastanza esaustivo pistolotto, supportato dalla citazione di alcuni passi biblici, col quale spiega che no, Dio non è affatto indifferente alle nostre sofferenze. La chiusa della lettera è notevole: Dio ha una potenza infinita, quindi vi immaginate quanto autocontrollo deve esercitare per non intervenire immediatamente per cancellare le sofferenze?

Ora, dal mio punto di vista, che sostanzialmente si riassume nel fatto che Dio è un prodotto dell'immaginazione di noi Sapiens, la domanda iniziale si trasforma immediatamente in una aporia, quindi è inutili starci sopra. Cioè, per amore di speculazione teologico/filosofica potremmo starci sopra quanto vogliamo, e tutto sommato potrebbe anche essere interessante farlo; magari se un giorno vedrò questa Lorella lo farò direttamente con lei. (A proposito di Dio e immaginazione, se qualcuno è interessato a questi argomenti, segnalo questa splendida conferenza di Giorgio Vallortigara: Perché l'evoluzione ha creato Dio e non viceversa).

Tornando alla lettera in questione, l'ho trovata interessante per alcuni motivi. Il primo è che non si tratta di una fotocopia ma è l'originale, con tanto di solchi e rilievi sul foglio di carta creati dalla pressione della penna. Questo significa che 1) Lorella ne ha scritto una copia sola e l'ha lasciata a me; oppure 2) che ha vergato tante copie uguali scrivendole tutte di suo pugno, un po' come facevano i monaci amanuensi nel Medioevo, lasciandole nelle altre cassette della posta del quartiere. Se fosse così significherebbe che Lorella nella sua vita ha tanto tempo libero e la invidierei non poco. In realtà ci sarebbe una terza possibilità: la mia copia è l'originale e da quella ha stampato le fotocopie per tutti gli altri. Possibile che io sia così fortunato? Mah.

L'altro aspetto curioso della faccenda è la scoperta che i Testimoni di Geova non si limitano ad andare a rompere a bussare alle case la domenica mattina o a molestare le persone nei parchi ma molto più discretamente utilizzano anche le lettere cartacee come si faceva un tempo. Tra l'altro la lettera di Lorella era assieme alla bolletta della luce e dell'acqua e se mai la incontrerò mi sono ripromesso di chiederle cosa Dio può fare per alleviare queste - queste sì! - sofferenze.

6 commenti:

  1. Le vie del marketing sono infinite... anche per i Testimoni di Geova.

    RispondiElimina
  2. Invece sulle date "certe" della Fine del Mondo ultimamente - dopo le ultime toppe - vanno più cauti..

    RispondiElimina
  3. I TdG esistono più o meno dalla fine dell'Ottocento e come tutte le sette millenariste non ci hanno mai azzeccato. Alla fine si saranno stancati anche loro di battere su questo tasto.

    RispondiElimina
  4. Io questo genere di missive le cestino.Buona giornata Olga

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo il motivo per odiarle. Da un certo punto di vista io l'ho trovata anche divertente. Poi è ovvio che alla fine l'ho cestinata, ma va presa per quello che è, una specie di angolo del buonumore :-)

      Elimina