Roberto Pizzato era a Lisbona quando è partito il blackout che ha messo al tappeto Portogallo, Spagna e parte della Francia e ci ha scritto su un pezzo,
questo. Il succo del suo ottimo articolo riguarda un aspetto della nostra società magari banale ma che forse molti non considerano, se non quando capitano eventi di questa portata: la fragilità. Una fragilità dovuta al fatto che se tutto (ospedali, aerei, treni, tram, telefoni, bancomat, portoni dei palazzi, cucine dei ristoranti, semafori, cellulari ecc.) funziona con l'elettricità, magari abbiamo costruito una società più comoda, ma anche molto vulnerabile.
Una fragilità che fa, o dovrebbe fare, molto riflettere.
RispondiEliminaDovrebbe. Ma la riflessione non è esattamente l'attività a cui generalmente si indulge nella nostra società. E non solo riguardo alla fragilità generata dalla tecnologia. Pensa ad esempio a quanti politicanti dovrebbero trovarsi un lavoro vero se le persone, quelle poche che ancora lo fanno, riflettessero prima di entrare in una cabina elettorale.
EliminaCiao Andrea, questo credo sia il prezzo da pagare. Quando internet e la corrente vengono a mancare, tutto si ferma e la gente si scopre vulnerabile.
RispondiEliminaUn abbraccio 😘
Esatto, è così.
EliminaCiao Fra ;-*