Il referendum costituzionale qui da noi e l'elezione del successore di Obama là negli USA, hanno almeno un aspetto in comune: là le discussioni sui personaggi famosi che appoggiano i due candidati in corsa per la Casa Bianca, qua da noi l'elenco dei personaggi più o meno noti che appoggiano pubblicamente il no o il sì e relative discussioni. La conseguenza di questo per certi versi ridicolo, e molto italiano, modo di ragionare è che la discussione sul referendum non si impernia più sui contenuti, ma sulla considerazione che si ha dei suddetti personaggi. Così capita di leggere cose tipo: "Come si fa a votare no quando da quella parte ci sono i pentastellati e Salvini e Berlusconi?" Oppure: "Come si fa a votare sì in compagnia dei Lupi, dei Renzi e del PD?"
Ecco, noi siamo il paese in cui buona parte di chi voterà, se voterà, lo farà esclusivamente in base a questi parametri, e magari del merito della riforma non avrà letto una riga, nel prosieguo di una lunga tradizione di predominio della pancia sulla cognizione di causa.
"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire..." (Franco Battiato)
diciamo che, dove ci sono Berlusconi e Salvini, è anche naturale non fidarsi a priori di quella parte :-)
RispondiEliminaVero, ma in certi casi occorre turarsi il naso; la Costituzione viene prima di Salvini ;)
RispondiEliminaCome diceva Crozza "i votanti si divideranno tra chi vota sì e chi ha capito la riforma" quindi vinceranno i sì :(
RispondiEliminaVero, ma in certi casi occorre turarsi il naso; la Costituzione viene prima di Salvini ;)
RispondiEliminaintendevo in generale, in questo caso specifico sono orientato verso il NO :-)