sabato 2 gennaio 2021

Tra albero di Natale e ferrovia

Tre cose che ho imparato leggendo Lo Zahir, di Paulo Coelho. La prima riguarda proprio lo zahir. Scrive Fauborg Saint-Péres: "Secondo lo scrittore Jorge Louis Borges, l'idea dello zahir viene dalla tradizione islamica, e si ritiene sia nata intorno al XVIII secolo. Zahir, in arabo, vuol dire 'visibile', 'presente', 'incapace di passare inosservato'. Qualcosa o qualcuno che una volta che si è stabilito il contatto, finisce per occupare a poco a poco il nostro pensiero, fino al punto che non riusciamo più a concentrarci su nient'altro. E ciò può essere considerato santità o follia."

La seconda riguarda l'albero di Natale. Presso le antiche popolazioni germaniche era usanza, una volta all'anno, mettere dei regali sotto una quercia per i bambini dei villaggi. Questo rituale si svolgeva in onore del dio Odino bambino, rituale che fu poi 'criatianizzato' da San Bonifacio. Le origini della tradizione dell'albero di Natale derivano quindi da questo antico culto pagano.

La terza cosa che ho scoperto riguarda i binari del treno, la cui distanza in Europa è di 143,5 centimetri tra uno e l'altro. Perché questa distanza? Perché all'inizio, quando si cominciarono a costruire i primi vagoni, la misura della loro larghezza venne stabilità sulla base delle misure delle antiche carrozze trainate da cavalli. Ma perché le carrozze, a loro volta, erano di questa misura? Perché erano costruite sulla base della misura della larghezza delle strade. Ma perché, andando ancora più indietro, le strade erano di questa misura? Perché gli antichi romani, i costruttori di strade migliori del mondo, avevano stabilito la loro larghezza basandosi su quella dei carri da guerra che utilizzavano nelle battaglie, i quali erano sempre trainati da una coppia di cavalli appaiati che occupava lo spazio di 143,5 centimetri. Riassumendo, la distanza che oggi separa i binari delle linee ferroviarie standard in Europa deriva da una misura stabilita dagli antichi romani.

Poi qualcuno dice che a leggere romanzi non si impara niente.

4 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

La storia dei due cavalli romani appaiati che determinarono poi la misura di strade e binari, la lessi su un articolo che spiegava come mai la larghezza dello Shuttle (trasportato su ferrovia) era appunto stata determinata dai romani... vero.. certe curiosità lasciano davvero a bocca aperta!!

Andrea Sacchini ha detto...

Vero. È uno dei motivi per cui mi piace leggere.

Ferruccio Gianola ha detto...

Lo Zahir l'ho conosciuto leggendo Borges, in quella splendida raccolta di racconti che è L'Aleph (che consiglio) e per lo scartamento dei binari? Be' il passo doppio romano ha dato le misure a tante cose :-)

Andrea Sacchini ha detto...

Devo assolutamente leggere quella raccolta :-)

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