domenica 24 gennaio 2021

Il palazzo

A circa dieci minuti di cammino, sulle colline dietro a casa mia, c'è Palazzo Marcosanti. Le sue origini risalgono alla fine del 1200 e, nel corso dei secoli, è stato oggetto di numerosissime vicende familiari e di altrettanto numerosi passaggi di proprietà: dalla famiglia Malatesta alla casata dei Montefeltro; dal papato alla famiglia Della Rovere del ducato di Urbino, fino ad arrivare, nel 1899, alla sua cessione alla famiglia Marcosanti di Milano.

Ieri, passandoci davanti durante la mia solita passeggiata, pensavo che il castello se ne sta lì da più 700 anni ed era già lì quando attorno non c'era nulla, probabilmente neppure Poggio Berni. 700 anni sono 28 generazioni. Chissà, magari tra altri 700 anni e altre 28 generazioni lui sarà ancora lì al suo posto, e come oggi continuerà a farsi beffe di ciò che accade intorno ad esso, e beffe anche di chi passeggia lì nei pressi pensando all'insignificanza dei pochi anni che a ognuno sono dati da vivere.

9 commenti:

Enri1968 ha detto...

È visitabile? Abitabile? Una bella architettura.

Andrea Sacchini ha detto...

Non solo è visitabile e abitabile, ma è anche abitato. Qui trovi alcune info aggiuntive.

Franco Battaglia ha detto...

Se penso agli acquedotti romani dietro casa mia, invece, sopravvissuti ai millenni, rispetto alle avventurose edificazioni moderne.. altro che beffe..

Pino ha detto...

Sarebbe sicuramente un bel vedere se potessi solo scorgere, dal balcone di casa mia, un simile antico palazzo. Invece, ahimè!, vedo solo anonimi e bruttissimi palazzi moderni, il riflesso dei tempi che viviamo noi poveri abitanti della città.

Andrea Sacchini ha detto...

Per non parlare dei ponti. Qua a Rimini il ponte di Tiberio, costruito duemila anni fa, è ancora oggi aperto al traffico veicolari. Duemila anni contro i pochi decenni del ponte Morandi di Genova. Così, giusto per fare un paragone.

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, se ti può consolare, dalle mie finestre non è possibile vederlo, devo uscire di casa e fare dieci minuti a piedi prima di scorgerlo :-)

giorgio giorgi ha detto...

Io feci un pensiero simile al tuo mentre guardavo le Dolomiti in Alto Adige... Quanto siamo piccoli (e, spesso, stronzi).

Andrea Sacchini ha detto...

Credo che il problema non sia tanto la nostra piccolezza, quanto il fatto che, nonostante questa piccolezza, ci sentiamo i padroni dell'universo.
Normale, conseguentemente, che poi ci si atteggi spesso a stronzi :-)

Fedora Rigotti ha detto...
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