giovedì 12 novembre 2020

Patriots

Esattamente quarant'anni fa usciva Patriots, uno degli album più belli e meno venduti di Franco Battiato. L'anno dopo, 1981, vedrà invece la luce il leggendario La voce del padrone, primo album di un cantautore italiano a superare il milione di copie vendute. Patriots conteneva già tutti gli elementi che avrebbero poi fatto il successo travolgente de La voce del padrone, ma non se ne accorse nessuno, tutti impegnati coi vari Battisti, Baglioni con le loro nenie in stile cuore e amore che guardavano al pubblico romantico dei cuori infranti.

Battiato era già oltre. Per quei tempi era uno che veniva dal futuro, fuori da ogni schema fino ad allora conosciuto, col suo pop acustico/elettrico/elettronico a tratti facile, a tratti difficile, e quei testi provocatòri, colti, infarciti di citazioni letterarie, tanti piccoli quadretti solo apparentemente stralunati e occhieggianti al nonsense. 

Quando uscì Patriots ero ancora un imberbe ragazzetto e ricordo perfettamente che cosumai la musicassetta magnetica (pirata, tra l'altro) a forza di ascoltarlo. Per chi non abbia idea di cosa sto parlando, e immagino siano parecchi, lascio i link a tre dei pezzi più belli di quell'album: Frammenti (qui), Up patriots to arms (qui) e Prospettiva Nevski (qui).

(Segnalazione per i più temerari. Anni fa, in preda a una sorta di rapimento mistico procatomi dalla bellezza di Prospettiva Nevski, decisi di pubblicarne una mia versione accompagnandomi al pianoforte. La rovinai completamente, come del resto era naturale che sarebbe stato, ma ormai il danno era fatto e decisi di lasciarla online. Ancora oggi spero che Battiato non la veda mai. I forti di stomaco la possono ascoltare qui.)

16 commenti:

Guchi chan ha detto...

Ricordo molto bene sia Up patriots to arms che Prospettiva Nevski (hai in mente la versione di Alice? molto bella anche quella!), ma confesso che fui di quelli che comprarono il successivo, che non mi stancavo mai di ascoltare.

Maurizio Antonelli ha detto...

Mi sembra ottima. Se la sente Battiato, probabilmente ti farai due anni di tournée come suo tastierista. ;)

Andrea Sacchini ha detto...

Certo che ce l'ho in mente. Ci sono parecchie versioni, in circolazione, di quella canzone. Recentemente ne ha fatta una anche un gruppo pop di cui però adesso mi sfugge il nome.

Andrea Sacchini ha detto...

Magari. Ma mi sa che ormai Battiato abbia appeso le tournée al... chiodo :-)

Guido P. ha detto...

Che artista straordinario. Io mi sono innamorato di Battiato da adolescente, con L'Imboscata (ma già conoscevo alcuni grandi classici). Da quell'album poi sono andato ad ascoltarmi tutto, e direi che è in assoluto uno dei miei artisti preferiti. E dico in generale, non soltanto italiani.
Ma sai che la tua versione non è niente male? Complimenti! :D

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie. Troppo buono ;)

Ettore Fobo ha detto...

È un artista geniale e una figura straordinaria. Diciottenne m’innamorai del suo album “Fisiognomica” che pure era uscito qualche anno prima. Ancora oggi quando l’ascolto mi ricordo della luce di un’estate di 25 anni fa. “Up patriots to arms”, la canzone, è un inno utile per abbattere le mura di certo conformismo intollerabile. Buona giornata, Andrea.

Andrea Sacchini ha detto...

Bellissimo Fisiognomica, che contiene, se non ricordo male, perle come Oceano di silenzio e Nomadi.
Ciao Ettore.

carlo49calati ha detto...

non so per quale strana alchimia, Prospettiva Nevsky ha per me una potenza che esula da qualunque altro brano musicale non solo suo. pur non essendo legata a nessun mio ricordo particolare, mi suggestiona, mi coinvolge ogni volta che l'ascolto, come se Battiato mi travasasse intatte le sue suggestioni a loro volta mediate da esperienze non sue che ha fatto proprie. è un viaggio fantasmagorico in scenari sconosciuti che sento profondamente miei.
massimolegnani
PS la tua esecuzione è più che dignitosa, la cadenza romagnola aggiunge, non toglie, fascino all'insieme.

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie. Comunque sì, è un capolavoro, con tanto di relativa voce su Wikipedia.
Ciao Carlo.

giorgio giorgi ha detto...

Complimenti! 10 e lode per il coraggio, 10 per la passione che ci metti e 8 per l'interpretazione. Ma la cosa più importante è che non sono riuscito a spegnere il video prima che finisse, il chè significa che mi è proprio piaciuta! Poi uno che legge di tutto, dalla fisica alla psicologia e che sa anche suonare e cantare, dove lo trovi? Complimenti sinceri!

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie. Diciamo che "faccio tante cose e tutte male" (cit.) :-)

Orlando Furioso ha detto...

Mi spiace il paragone Battisti/Baglioni, l'uno - a mio parere - genio, l'altro melenso canzonettaro per eterni adolescenti, ma ognun* ha i propri gusti.
Patriots non è l'album meno venduto di Battiato (Artista che adoro!): prima di esso Battiato vendeva pochissimo, sebbene la sua influenza nei circoli "colti" fosse ampia. Album come Pollution o Sulle Corde di Aries o L'Egitto prima delle Sabbie non vendettero nulla o quasi; Patriots superò le centomila copie, che non era niente male per l'epoca! (Oggi sarebbe un double platinum!)
E ora vado ad ascoltarmi la tua versione di Prospettiva Nevski.
Un caro saluto

Andrea Sacchini ha detto...

I dati che ho trovato in rete (Wikipedia e altri siti) attestato le copie vendute di Patriots attorno alle 40.000. Però non so, può darsi che altri siti riportino altri numeri.
Nel periodo sperimentale, quello che coprì gli anni Settanta fino alla svolta popolare con L'era del cinghiale bianco, non solo Battiato vendeva pochissimo (e come avrebbe potuto, dal momento che gli album che hai citato, ma anche altri, erano poco più che esprimenti sonori?) ma addirittura faceva concerti dove andavano venti o trenta persone. E lui ha dichiarato spesso che andava benissimo così perché in quel periodo affinava gli elementi che poi gli avrebbero permesso di raggiungere il meritato successo che ha poi avuto.
In realtà anche in tempi recenti ha confezionato album che hanno venduto pochissimo, penso ad esempio a Ferro Battuto o Dieci piccoli stratagemmi ma anche altri, ma credo che a lui stesso della cosa non sia mai importato. Non ha mai seguito le mode, ha sempre fatto il tipo di musica che voleva fare indipendentemente dal riscontro del pubblico, e questo va indubbiamente a suo merito.
Vai ad ascoltare la mia versione? In bocca al lupo!
Ciao Orlando.

Orlando Furioso ha detto...

Bella la tua versione, mi è piaciuta molto!

Andrea Sacchini ha detto...

Troppo buono. Grazie ;)

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