lunedì 18 maggio 2020

FCA e il prestito

A dire il vero, non ho capito granché relativamente alla vicenda FCA. Da perfetto profano in materia mi sembra che le ragioni di chi è favorevole a che le venga concesso il prestito da Banca Intesa con lo Stato come garante siano sostanzialmente paritarie rispetto alle ragioni dei contrari. 

Al di là di questo, ciò che mi auguro è che gli indignati in ragione del fatto che FCA chiede aiuto finanziario allo stato italiano pur avendo la sede fiscale in Inghilterra, siano integerrimi contribuenti, altrimenti perdono ogni diritto a indignarsi.

E comunque, alla fine, paritarie sì, le ragioni, ma le argomentazioni di Calenda perché FCA si arrangi mi sembrano epistemologicamente solide.

5 commenti:

Francesco ha detto...

Mai amato Calenda ma gli riconosco una notevole competenza in economia..

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, non per niente è un economista.

carlo49calati ha detto...

è un bel dilemma; a simpatia (pochissima) non concederei a FCA nemmeno un euro in prestito. Ma a rifletterci ci rimetteremmo noi italiani con la chiusura di qualche stabilimento qui da noi e crollo dell'indotto. Quindi sì al prestito ma con vincoli precisi a utilizzare quei soldi in italia.
massimolegnani

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, forse è la soluzione migliore. E questa condizione è già stata sottoposta a FCA. Staremo a vedere.

Piombi ha detto...
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