domenica 2 febbraio 2020

Perché siamo qui?


Stamattina, mentre passeggiavo in collina, mi sono imbattuto nel germoglio di canna che vedete qui sopra. Non mi intendo assolutamente di vegetali e non so quindi quale sia il nome scientifico di questa pianta, che generalmente cresce ai margini di fossi, pozzanghere, specchi d'acqua ecc., ovunque ci sia acqua o umidità, insomma. Qua da noi queste piante vengono denomitate generalmente canne o cannezze e ci si intende. Ricordo che, quand'ero bambino, crescevano in un angolo del campo della casa vecchia di mia nonna Tina e tra noi ragazzetti si usava sbucciarle e utilizzarle a mo' di spade.

Ma non è importante sapere il nome della pianta in questione (se tra i miei trentadue lettori c'è un botanico lo dirà lui). Ciò che mi sono chiesto quando l'ho vista è stato: perché quel germoglio è nato lì, sbucando dal catrame gettato di recente e vicino al coperchio di un tombino fognario? Qual è il senso? In fondo, pochi centimetri più un là ci sono chilometri quadrati di campi ricoperti di vegetazione dove avrebbe avuto più senso che nascesse e vivesse. E invece no, lui è nato in mezzo al catrame. Perché? Ho provato a elaborare alcune risposte che potessero spiegare la cosa e poi le ho scartate tutte, tranne una: non c'è alcun senso che spieghi perché quel germoglio è nato lì, ci sono solo delle condizioni ambientali che lo hanno permesso. Evidentemente, sotto quello strato di catrame c'era della terra umida, la stesura del catrame non è stata uniforme ed è rimasto un piccolo pertugio da cui filtrava aria e sole e il gernoglio è nato. Punto.

A differenza di piante e animali, noi abbiamo bisogno di dare un senso alla vita e ci interroghiamo continuamente su quale sia, ci facciamo delle domande e se non troviamo risposte cadiamo nell'inquietudine e nell'angoscia. Siccome però le risposte sul senso della vita non le troviamo, allora le elaboriamo tramite le filosofie, le religioni, i miti e tutto quell'oceano di elaborazioni (l'uomo pensa di trovare risposte ma in realtà le elabora: c'è differenza tra le due cose) che l'umanità si è costruita da quando ha messo piede sulla terra per tentare di spiegare perché ha messo piede sulla suddetta terra, da dove viene, dove va ecc. Il problema è che alle piante e agli animali non frega nulla di tutto ciò, ma siccome a noi sì, ogni volta che vediamo un'immagine come quella in alto ci chiediamo perché, quando invece non ha alcun senso farlo. E non ha alcun senso perché, io penso, la vita in generale di per sé è afinalizzata, esattamente come è afinalizzato il fatto che tra il cordolo di un marciapiede e la strada, dove c'è una piccola striscia di terra, nasca l'erba.

Naturalmente non voglio dire che non si deve cercare un senso a questa vita: tutt'altro. Va benissimo ed è pure utile farlo. D'altra parte gli uomini si dividono tra inquieti e inquietanti ed è noto che sono stati principalmente i primi che hanno fatto progredire la storia. E se, pensavo, il senso della vita fosse quello di cercare un senso alla vita?

8 commenti:

Francesco ha detto...

Certo che anche te, di domenica uscirtene fuori con domandine così facili :)

Guchi chan ha detto...

Ottima riflessione. Io ho smesso di cercare "il senso" della vita, ho deciso invece di darglielo io un senso, come pare a me. Ho imparato qualche anno fa quando me ne sono successe di tutti i colori (ennesima dimostrazione che sono le crisi a farci crescere e maturare).

Marina ha detto...

La domanda fondamentale sulla Vita, sull’Universo, su Tutto Quanto, la domanda “qual è il significato della vita” ha una sola risposta: 42. 😁
(Scusa, non capirai ciò che ho scritto se non hai letto “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams. Forse questa è una buona ragione per farlo! 😉)

Andrea Sacchini ha detto...

Probabilmente dovrei smettere di andare a camminare, penserei di meno :-)

Andrea Sacchini ha detto...

Io ogni tanto qualche domanda sul senso della vita me la faccio ma non ci perdo troppo tempo dietro. È un po' come il discorso sull'esistenza di Dio; sono sicuro che se anche mi mettessi d'impegno arriverei alla fine della vita senza essere giunto a una risposta, per cui non ci sto a perdere tempo dietro. Nel caso, quando tutto sarà finito sarà lui a dirmi se c'è o no. Preferisco dedicarmi a cose concrete in grado di darmi soddisfazione nell'aldiqua, visto che la vita è così breve.

Andrea Sacchini ha detto...

Ma sai che di quel libro ho sempre sentito parlare ma non mi sono mai deciso a prenderlo in mano? Chissà che non sia arrivata la volta buona. Grazie di avermelo rammentato. :-)

Sara ha detto...

La vis delle piante pionierie!

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, direi che quella sia stata veramente pioniera :)

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