sabato 23 novembre 2019

La cultura sta in fondo

Non so chi ancora legga i giornali. Quelli che lo fanno si saranno sicuramente accorti che le pagine della cultura stanno sempre in fondo. Si comincia con una decina di pagine dedicate alla politica, un'altra decina alla cronaca (specie la nera, quella che tira di più, anzi più nera è e meglio è), poi c'è l'angolo della posta, poi le cronache locali (su Il resto del Carlino, ad esempio, l'inserto "Rimini"), poi arriva lo sport con un'altra bella decina di pagine, infine ecco un paio di paginette, quando va bene, di cultura: qualche frettolosa recensione degli ultimi libri usciti, una intervista a un famoso direttore d'orchestra e poco altro. La pubblicità va considerata a parte, dal momento che è presente in ogni pagina. Ecco, se uno si vuole fare un'idea di come è organizzata la nostra società, è sufficiente che sfogli un quotidiano qualsiasi, ne è lo specchio esatto.

11 commenti:

ReAnto ha detto...

Una volta acquistavo il giornale tutti i giorni . Poi è iniziato il deterioramento come racconti bene te nel tuo post. Da un annetto buono acquisto Il Foglio solo il sabato . Edizione weekend (la domenica non esce ) con 12 pagine di inserto culturale - 2,50 euro . Prova :)

ReAnto ha detto...

oops diimenticavo , più l'inserto sportivo .)

MikiMoz ha detto...

Potrebbe essere perché spesso alla cultura sono dedicati ampi inserti o... comunque magazine specifici.

Moz-

Andrea Sacchini ha detto...

Immancabile ;)

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, qualche inserto culturale c'è. La Stampa, ad esempio, ha Tuttolibri il sabato mattina, inserito all'interno del giornale stesso. Altri li allegano a parte, e sono quelli che sui tavolini del bar rimangono sempre perfettamente intonsi :-)
Ho preso il giornale come esempio, ma intendevo riferirmi alla pluralità dei media. Prendi la TV, ad esempio; eccetto poche e lodevoli eccezioni, penso ad esempio agli Angela babbo e figlio, la programmazione della prima serata è generalmente a livelli di Ciao Darwin, per trovare trasmissioni un pochino più "elevate" ti tocca aspettare le due di notte. Ora, non dico che si debba tornare agli anni '50 o '60, quando la TV sbarcò nel nostro paese e in prima serata trasmetteva la lettura di Pirandello, questo no, mi preme solo rimarcare come la cultura, in generale, occupi spazi di nicchia. Dopo non è che ci si può lamentare che gente come Salvini imperi. Ciò che non capisco è perché non ci sia interesse a promuoverla. Eppure, giusto per restare agli Angela, le loro trasmissioni fanno ascolti altissimi. Mah...

Mariella ha detto...

Li leggo ancora, se voglio approfondire non vedo altra scelta.
Corriere della Sera, oggi, sabato 23 novembre, così diviso:
politica - 11 pagine
esteri - 5 pagine
cronaca - 9 pagine
approfondimento e lettere 28-29
cultura 1
inserto Milano e Lombardia e cultura locale 15 pagine
moda 5 pagine
economia 7 pagine
spettacolo 4 pagine
sport 4 pagine
meteo e programmi tv 2 pagine
durante la settimana diversi inserti per approfondimento su tutti gli argomenti.
Ha ancora senso comprarlo.



Andrea Sacchini ha detto...

Tanto di cappello al Corriere, allora. Dovrò dire al mio barista di comprarlo al posto de Il resto del Carlino ;)

Mariella ha detto...

Ottimo, buon sabato Andrea.

MikiMoz ha detto...

Ecco, so che gli Angela hanno battuto anche la De Filippi, non tutto è perduto.
Direi che comunque molto è sul digitale terrestre (vedi Rai 5).
Forse non è che manchi cultura, è che c'è troppa munnezza.

Moz-

Andrea Sacchini ha detto...

Anche a te ;)

Pia ha detto...

Almeno ancora c'è. Ciao Andrea.

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