domenica 20 ottobre 2019

Whatsapp può aspettare

Credo che i miei contatti Whatsapp, che in totale sono appena una quarantina o giù di lì, abbiano ormai capito che risposte immediate, da me, è difficile che arrivino. Le mie figlie, ad esempio, l'hanno ormai capito da tempo. Certo, può ancora capitare che mi senta chiedere perché ci abbia messo così tanto a rispondere a un messaggio, ma sanno benissimo essere una domanda retorica.

Se poi sto leggendo sul mio divano, o passeggiando su in collina, o facendo qualsiasi altra delle cose che amo fare, è matematico che un messaggio che mi arrivi su Whatsapp rimanga con le spunte grigie molto a lungo. Siamo noi che dobbiamo utilizzare le app, non devono essere loro a utilizzare noi.

(I miei quaranta contatti su Whatsapp hanno ormai imparato che in caso di urgenze c'è la cara vecchia telefonata, eh.)

4 commenti:

andynaz ha detto...

c'è quasi un'ansia da risposta immediata, e a volte devo ammettere che la combatto con non poca fatica :-)

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, anche io ci ho messo un po', ma dall'ansia di velocità sono riuscito a venir fuori ;)

Anonimo ha detto...

Alla fine whatsapp è diventato indispensabile per il mio lavoro. Ammetto di esserne colpevolmente dipendente, anche perché è il modo per tenermi vicine persone che purtroppo sono distanti troppi chilometri. Però:
a) sulle urgenze direi che la vecchia telefonata è sempre perfetta;
b) quando sono in compagnia il telefono "saluta" e rimane in saccoccia;
c) la mattina spesso faccio le mie commissioni e i miei giretti lasciando il telefono a casa.

:)

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, direi che il tuo è un uso ragionato (e ragionevole) di whatsapp :)

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