lunedì 5 agosto 2019

Bologna deserta

Ieri ho camminato in una Bologna deserta, la Bologna delle domeniche d'agosto. Ci sono andato per dare una mano a Michela a portare via le ultime cose dall'appartamento che aveva affittato per l'università. Terminato di caricare tutto in macchina, stavamo per tornare, poi abbiamo deciso di camminare un po' per vedere com'è Bologna nelle domeniche d'agosto.

Neppure lei la riconosceva: qualche ragazzo di colore in giro in bicicletta con gli auricolari, bus semivuoti, parcheggi liberi lungo via Indipendenza (non so se avete presente), pochi questuanti di vario tipo e nazionalità accampati sotto i portici, uno sparuto gruppo di giapponesi (i giapponesi sono dappertutto) sotto la canicola di mezzogiorno di piazza Maggiore. Ci siamo fermati in un piccolo fastfood miracolosamente aperto e il titolare, dall'aspetto vagamente cingalese, ci ha guardato come se fossimo animali strani.

Noi camminavamo "cullati dai portici-cosce di mamma Bologna", per citare un verso di una celeberrima canzone di Guccini. Cullati non so, ma le metropoli deserte hanno un loro indubbio fascino.

Nessun commento:

Posta un commento

Perché noi maschi non possiamo parlare di aborto?

Nella discussione sui social e fuori che va avanti da giorni sull'aborto, discussione che ha preso il via dopo la proposta di FdI di ins...