venerdì 18 gennaio 2019

Reddito e Quota 100

E così, alla fine, il famoso decreto che dà il via libera da quest'anno alle due misure cardine dei gialloverdi è arrivato. Impossibile, naturalmente, giudicarlo ora, in ossequio alla medesima filosofia che impone di non giudicare un film prima di averlo visto, quindi per valutare la bontà di tutto il progetto occorrerà attendere. Gli osservatori sono mi pare equamente divisi tra chi sostiene che il Rdc sarà un inutile e dispendioso regalo ai fancazzisti e chi sostiene che invece rappresenterà un formidabile strumento per sconfiggere la povertà (quella della sceneggiata sul balcone, ricordate?) e rilanciare la nostra economia in perenne stato di coma. Stessa cosa per Quota 100. Vedremo.

Nel frattempo non si può non notare lo stile clownesco e infantile col quale il decreto in questione è stato approvato e annunciato. Li avete visti, no, i tre moschettieri, in piedi, a favore di telecamere. Ognuno che stringeva tra le manine il suo bravo cartelloncino con su indicati i nomi dei provvedimenti, stile recita dei bambini delle elementari. Perché questo, ormai penso sia chiaro a tutti, è un governo che ha sempre tenuto in particolare conto l'effetto scenografico, gli slogan, strumenti tipici utilizzati dai grandi imbonitori per irretire i poveri di spirito - c'è da dire che anche Renzi su questo versante si diede a suo tempo parecchio da fare.

Ciò che si può dire con una certa sicurezza è che, checché ne dica Salvini, Quota 100 non è né un superamento della legge Fornero né, figurarsi, una sua abrogazione, quella che ha strombazzato per anni in campagna elettorale: si tratta semplicemente di una deroga a tempo. Per tre anni a partire da quello in corso, chi lo desidera, previa raggiungimento dei necessari requisiti, può lasciare il lavoro con le nuove regole, per tutti gli altri rimangono invece quelle della Fornero, legge che rimane ben stabile al suo posto senza essere minimamente scalfita. Diceva iera sera il felpato che la signora Fornero si farà un altro bel pianto, dopo l'approvazione della Quota 100, ma è più probabile che si farà invece una risata (amara, ahimè) al pensiero di quanti crederanno che la sua legge sarà superata mentre invece è ancora lì salda al suo posto. Ma si sa che all'elettorato leghista si può far credere ciò che si vuole.

Sarà interessante, tra l'altro, vedere quanti saranno disposti ad usufruirne, dal momento che questa possibilità di uscita anticipata costa una decurtazione dell'assegno mensile che può arrivare fino a un quarto dello stesso, cosa questa ben poco strombazzata nelle sceneggiate pubbliche. Così come del resto è passato rigorosamente sotto silenzio il fatto che le due misure, Quota 100 e Rdc, saranno costantemente monitorate e non è escluso che possano essere bloccate e/o rimodulate in caso di richieste superiori a quelle previste. Ovviamente, neppure una parola sull'accettazione da parte del governo di due clausole di salvaguardia che si attiverebbero in caso le cose si mettessero male, una delle quali è l'aumento dell'IVA a partire dal 2020, cioè ancora più tasse per tutti, nonostante Di Maio e Salvini abbiamo fino ad oggi giurato che il rialzo dell'IVA non si sarebbe mai fatto. E niente, speriamo di non farci troppo male.

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