sabato 3 novembre 2018

L'idraulico e l'origine della vita

L'idraulico è quello che sa tutto, ogni campo dello scibile umano è casa sua e non perde occasione, appoggiato al banco del bar intento a gustarsi cappuccino e cornetto, di fare sfoggio di questa sua monumentale conoscenza col barista. Il quale barista, che un po' di cose invece le sa ma sa anche che il cliente ha sempre ragione, seduto sul suo sgabello vicino alla cassa si profonde in accondiscendenti cenni di approvazione. Più in là ci sono io, seduto al tavolino, intento a sorseggiare il mio cappuccino sfogliando il giornale.

Il casus belli che dà il via alle colte discettazioni scientifiche dell'idraulico è un documentario in TV che racconta come si sono formate le possenti catene montuose dello Yukon, pane quotidiano del loquace idraulico, evidentemente. "Chissà se l'uomo c'era già, a quei tempi?" domanda quest'ultimo rivolto al barista. Il quale barista assume un'aria pensosa. Ma naturalmente l'idraulico so-tutto-io lo sa eccome. "Certo che c'era. L'uomo è comparso circa centomila anni fa e quelle montagne sono sicuramente venute su prima." Il prosieguo del siparietto si preannuncia interessante e mi metto ad ascoltare attentamente.

"Ma ci pensi, Marco, che la scienza non è ancora riuscita a capire come è nato l'uomo? E se non riesce a spiegarlo la scienza, dopo per forza che la gente crede alla favoletta di Adamo ed Eva, la costola ecc. Che poi" prosegue ormai lanciato "questi scienziati ci possono raccontare quello che vogliono, tanto noi che ne sappiamo? Dobbiamo fidarci di quello che ci raccontano." Il barista prova a replicare ma ormai l'idraulico è lanciato, e chi lo ferma più? "Sì, è vero, c'è quella storia del Big Bang, ma quella mica spiega come hanno fatto a formarsi dal nulla i nostri organi interni; fegato, milza, cuore. Insomma, gli scienziati sono lì che provano e riprovano ma ancora non sono riusciti a ricreare l'uomo dal nulla, come è successo all'origine, oppure ci sono riusciti ma non ce lo vogliono dire. E poi, Marco (Marco vorrebbe replicare ma l'idraulico è ormai come il treno senza freni di Runaway train), c'è questo mistero del cervello che nessuno è riuscito a spiegare, come ad esempio il fatto che ce l'abbiamo solo noi. Cioè, no, ce l'hanno anche gli animali ma rispetto al nostro è niente e quindi è come se non ce l'avessero."

A questo punto mi alzo, mi avvicino a Marco, alla cassa, pago il mio cappuccino, gli faccio un mezzo sorriso sotto i baffi e me ne vado. Marco mi guarda come se volesse venire con me, in qualsiasi posto, fossero pure le montagne dello Yukon, sguardo tipo implorante. Tutto pur di fuggire dall'idraulico so-tutto-io. In effetti un po' mi dispiace lasciarlo lì.

2 commenti:

Andrea Consonni ha detto...

Anche da me è venuto un idraulico che ha spaziato dalla riparazione del rubinetto a discorsi sul complotto plutogiudaicomassonico, ripartendo dall'ultimo acquisto calcistico per arrivare ad analizzare tutti i prodotti di pulizia e il cibo che avevo in cucina.
un'ora cosi'....

Andrea Sacchini ha detto...

Questa mattina mi sono imbattuto nell'idraulico. Sabato scorso, invece, c'era il macellaio, un altro che non le manda a dire, le corbellerie.

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