giovedì 25 gennaio 2018

Il blocco del blogger

Il blogger che torna dal lavoro dopo nove ore di magazzino si mette lì, davanti al suo pc. Spinge il pulsante dell'accensione e, mentre attende la conclusione di tutta la trafila che dal boot conduce alla scrivania con tutte le iconcine belle in vista, operazione che richiede un certo tempo perché il pc è vecchiotto e malandato e Ubuntu 16.04 LTS relativamente pesantuccia, pensa al post che sta appressandosi a vergare. Perché il blogger sa già cosa vuole scrivere, l'idea gli è venuta a metà mattinata e non vede l'ora di trasformarla in parola scritta in modo che i trentadue fedeli lettori del suo blog possano leggerla.

Prima di vergare il post, però, il blogger dà un'occhiata alle mail (l'ha già fatto in mattinata da cell ma un'altra occhiatina non guasta), poi legge ciò che hanno scritto i blog inseriti nel suo blogroll e, già che c'è, dà pure un'occhiata alle home page dei siti per vedere cosa è successo nel mondo, cosa anche questa già fatta in mattinata tramite cellulare. Un'altra occhiata però non guasta, il blogger degno di questo nome deve sempre essere aggiornatissimo.

Esaurite finalmente tutte queste operazioni preliminari, il blogger può finalmente cliccare su "Nuovo post" e cominciare a scrivere. È tutto pronto: il cursore lampeggia sul campo bianco e le dita fremono sulla tastiera. Ma... cos'è che doveva scrivere? Ci pensa un po' su, il blogger, perché è come se avesse una specie di amnesia improvvisa, poi, tutt'a un tratto, ecco che gli sovviene. Però l'idea che sembrava all'inizio così intrigante, adesso non lo è più tanto se è vero che c'è mancato poco che addirittura se la dimenticasse.

E poi, in fin dei conti, ha veramente voglia di scriverla, il blogger? Ma no, forse non era una cosa così fondamentale, e l'umanità può sopravvivere per un altro giorno anche senza. Poi, magari, domani si vedrà.

(Questo post può essere annoverato nell'ipotetica categoria denominata Cazzeggio libero, ma anche Post smaronati può andare bene, quelle categorie, insomma, in cui ammucchiare gli scritti insulsi che nascono in certi pomeriggi un po' tediosi.)


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