domenica 18 dicembre 2016

Commissariamenti

Dice Grillo che "che governare Roma è più difficile di governare il Paese", che è effettivamente un'impresa titanica, specie se non si è neppure in grado di governare la grammatica. Grammatica a parte, il commissariamento della Raggi da parte di Grillo ricorda un po' certi genitori che al pomeriggio si mettono lì coi figli e li seguono passo dopo passo nello svolgimento dei compiti, ché da soli, poveretti, mica ce la fanno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarò caustico, ma non sono rimasto granché sorpreso dall'incompetenza mostrata da Virginia Raggi. E non perché io sia un "pasdaran del PD" o uno pregiudizialmente anti-grillino; semplicemente, un partito (e non semplicemente un movimento) che non ha una *vera* visione d'insieme della società è votato, per definizione, al fallimento non appena si trova ad avere a che fare con realtà complesse come quella di Roma.

E non regge nemmeno la motivazione per la quale Raggi sia inesperta, perché comunque è stata per tre anni nel consiglio comunale, sebbene all'opposizione.

Continuo a pensare che, davvero, oltre la protesta c'è davvero poco altro (anche perché gli unici che hanno un po' di sale in zucca sono sistematicamente confinati all'ombra).

Andrea Sacchini ha detto...

Concordo. Agli inizi mi è capitato di votarli in alcune occasioni, perché mi ero fatto l'idea che rappresentassero una novità nel panorama politico italiano. Mi sono ricreduto in breve tempo.

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