lunedì 11 aprile 2016

Consiglio d'Europa, interruzione di gravidanza e dintorni

Per una curiosa coincidenza, il monito con cui il Consiglio d'Europa richiama l'Italia a causa dell'impossibilità per le donne di poter ricorrere all'aborto in maniera legale, così come espressamente previsto dalla legge, arriva poche ore dopo la pubblicazione da parte di Bergoglio della sua Amoris Laetita, in cui, tra le altre cose, il finto rivoluzionario "rammenta l'obbligo morale dell'obiezione di coscienza" a chi lavori nelle strutture sanitarie. In linea di principio non ci sarebbe neppure niente di male in quest'esortazione rivolta ai medici e agli operatori sanitari cattolici, ma se Bergoglio fosse realmente il rivoluzionario descritto da tutti, invece dell'imbonitore che è realmente, dovrebbe altresì rammentare che per lo Stato corre l'obbligo di sostituire i medici obiettori con altri medici allo scopo di garantire comunque il servizio a chi ne faccia richiesta. Sì obietterà: ma questa è ingerenza della Chiesa nelle faccende dello Stato Italiano. Certo, ma dov'è la novità?
Là in Europa hanno comunque parecchio fiato da sprecare, dal momento che qua in Italia, specie in certe zone del sud, ci sono percentuali di medici obiettori che oscillano tra l'80 e il 90% del totale - e non saranno certo le loro reprimende a cambiare le cose.
Però la Meloni dice che a Strasburgo "sono ridicoli" e che "In Italia non è troppo difficile abortire: è difficile avere un bambino". Una scemenza di queste dimensioni ce la si poteva aspettare da un Gasparri, un Calderoli o qualcuno di simile, invece è arrivata dalla Meloni, che tutti sappiamo non essere mai stata una grande maître à penser, per carità, ma difficilmente immaginavamo potesse toccare tali vette di sciatteria e insulsaggine. C'è riuscita benissimo.
Ci sarebbe da spendere una parola anche sul commento di Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, riassumibile in un laconico "sono stupita". Non si preoccupi, ministra, anche noi siamo stupiti che lei occupi il ruolo che occupa, ma piano piano ci siamo abituati. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese dove bene o male ci si abitua a tutto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' difficile si avere un bambino. Specialmente per chi deve averlo usando la legge 40 in patria ed è senza soldi per andare a farsi curare all'estero. Io però vorrei sapere se esiste un elenco di medici obiettori: ho scoperto che all'ospedale di Spezia sono 6 su 9 totali. Ecco, vorrei poter scegliere di non frequentare lo studio privato di uno di questi 6. Vediamo se toccando il loro organo più sensibile (quello che molti tengono vicino al cuore: il portafoglio) si fanno meno problemi ad applicare una legge dello Stato. Che poi basterebbe scegliere una specializzazione in ortopedia, per dire. Cristina

Andrea Sacchini ha detto...

Elenchi non so, mappe ce ne sono, e non sono granché confortanti.

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