domenica 6 marzo 2016

I 70 anni di Gilmour



Se dovessi elencare tutti i motivi per cui sono affezionato a David Gilmour, dovrei scrivere un libro, inoltrandomi in una foresta di ricordi da cui difficilmente uscirei in breve tempo. Non ho memoria di chi mi fece conoscere i Pink Floyd, ho qualche idea ma non sono sicuro, ricordo solo che li conobbi in quel periodo di tempo, bellissimo ma a tratti incredibilmente travagliato, che sta a cavallo tra l'infanzia e l'adolescenza, che è poi il periodo in cui cominciavo a imparare i primi accordi sulla chitarra. Non credo che The dark side of the moon sia stato il loro disco più bello. È stato uno dei dischi più venduti della storia del rock, è vero, ma io gli ho sempre preferito Wish you were here, il successivo; lo trovo tuttora il loro capolavoro.
Da ragazzino non avevo molti soldi da spendere nei dischi - per inciso, oggi la situazione è rimasta quella - e ricordo che per risparmiare si compravano a turno. Eravamo sei sette ragazzini appassionati di musica, tutti con pochi soldi, e il sabato pomeriggio si andava tutti insieme giù a Rimini, alla mitica Dimar, che ovviamente oggi non esiste più, e si comprava a turni un disco. Gli altri lo registravano poi dall'originale su musicassette magnetiche.
Bei ricordi, alcuni tra i più belli di una giovinezza randagia e per certi versi rimediata, ma sicuramente spensierata. E con Gilmour e soci come colonna sonora.
Buon compleanno, vecchio orso.

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