sabato 25 luglio 2015

Scuole paritarie e agevolazioni

"A differenza di quanto capita in Europa, dove le scuole paritarie vengono sostenute in tutti i modi – sotto il profilo legislativo, sotto il profilo economico, sotto il profilo fiscale – in Italia, in tutte queste direzioni, vengono di fatto penalizzate." (Il Fatto, 24 luglio 2015)
Tra le tante reazioni indignate alla sentenza della Cassazione di ieri, sentenza che legittima la richiesta del Comune di Livorno a due scuole paritarie di pagare la tassa sugli immobili, c'è quella di tale don Francesco Macrì (presidente di una delle federazioni che rappresentano queste scuole) che leggete qui sopra, il quale tira in ballo un infelice paragone con quanto avverrebbe in Europa, dove le scuole private - dice - godrebbero di ogni sorta di agevolazione mentre qui da noi di ogni sorta di penalizzazione.
Ora, presumendo che il dichiarante fosse sobrio al momento del rilascio di questa dichiarazione, e presumendo che nel resto d'Europa le private godano effettivamente di questa massa di agevolazioni, la prima domanda che verrebbe da porgli sarebbe: l'esenzione dal pagamento di una tassa non è forse un'agevolazione? E se secondo lui non lo è, come la definirebbe il loquace sacerdote? E il mezzo miliardo e passa di euro che lo stato elargisce ad esse ogni anno come intenderebbe chiamarlo? Se guardiamo in faccia la realtà, al netto di prese di posizione palesemente capziose - in queste ore ne stanno piovendo a iosa - vediamo come forse non esista paese in Europa dove le scuole paritarie e confessionali godono delle stesse agevolazioni come qui da noi, e tutto questo nonostante la nostra Costituzione dica chiaramente che non ne hanno alcun diritto. Le scuole private hanno goduto di privilegi, regalie e agevolazioni per decenni, e adesso che - sempre troppo tardi - si cominciano finalmente a mettere dei paletti, strillano?
Ci sarebbe poi da stendere un velo pietoso su quanto ha dichiarato la CEI, secondo cui si tratta di una "sentenza ideologica." Siamo sullo stesso livello di Berlusconi quando blaterava di magistratura ideologizzata, sentenze ideologiche e cretinate varie assortite ogni volta che la magistratura sentenziava in suo sfavore. Siamo insomma nel pieno del ridicolo.

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