sabato 6 settembre 2014

Napoli, ma anche altrove


Il mio primo motorino, un Ciao PX nero che conservo ancora nel garage, me lo regalò mio padre a 14 anni. Fin da subito, nonostante all'epoca non fosse neppure previsto per legge, mi obbligò a indossare il casco. Io sbuffavo, mi chiedevo come mai dovessi indossarlo quando tutti gli altri andavano in giro tranquillamente senza che nessuno li obbligasse a sottostare a quella tortura. Sopra il parafango posteriore c'era un piccolo alloggio di plastica; lì dentro erano sistemati il libretto di circolazione e il tagliando dell'assicurazione, in caso mi avessero fermato per controlli, cosa che capitò più volte. Non c'erano storie: se volevo usare il motorino le regole erano quelle, altrimenti a piedi (o in bicicletta).
Non ho raccontato questo con l'intento di imbastire paragoni da cui desumere che qua si sia migliori di là, intendiamoci, ma è un dato di fatto che in alcune zone del nostro paese la cultura del rispetto delle regole è più marcata e presa in considerazione che in altre. Questo ovviamente non significa che episodi simili a quello successo a Napoli non accadano anche altrove.
Chi ha buona memoria, ricorderà ad esempio il caso di Ivan Liggi, il poliziotto che alcuni fa, qui a Rimini, uccise un ragazzo che con la sua A112 non si fermò all'alt della volante. Quindi, disgrazie di questo genere è destino che capitino, indipendentemente dal contesto sociale in cui si verificano. Poi, certo, credo sia innegabile che alcuni contesti le favoriscano in maniera maggiore.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

accaduto non lontano da casa circa 10 anni fa: viene fermato il procuratore della repubblica, vicino Roma, uno dei procuratori di una delle sezioni del tribunale di Roma. viaggiava in auto con due fari rotti, in stato di ebrezza, e ha imboccato una strada contromano. è stato fermato. i poliziotti come hanno visto chi era lo hanno scortato fino a casa. con tante scuse per il disturbo.

se magari non era procuratore gli sparavano!

ti seembra normale?

Andrea Sacchini ha detto...

Ammesso che la storia sia vera (qualche fonte?), direi che non si tratterebbe di una novità. Purtroppo.

"Se nelle scuole si insegni"

"Se nelle scuole si insegni". Ma a parte gli svarioni grammaticali, questo post è di difficile interpretazione anche d...