venerdì 20 giugno 2014

Uccidere è peggio

Il parroco di Cameri, paesino del novarese, ha scritto, sul fogliettino alle famiglie che ogni domenica distribuisce durante le messe, che convivere è peggio che uccidere. La giustificazione di tale assunto è che "l’omicidio è un 'peccato occasionale' dal quale ci si può emendare 'attraverso un pentimento sincero e il proposito vero e fermo di allontanarsi dal peccato'", mentre se si convive (o ci si sposa solo civilmente) ci "si pone al di fuori del sacramento [...] e [si] vive in una infedeltà continuativa. In questo ultimo caso, infatti, non si tratta di un peccato occasionale ma di un 'peccato grave' e anche mortale."
Se accettiamo che sul piano dottrinale questa scemenza regga - la dottrina cattolica abbonda di direttive e dogmi che non stanno né in cielo né in terra - sul piano razionale e logico è una corbelleria galattica. Una delle tante a cui, purtroppo, non facciamo neppure più caso.

2 commenti:

  1. omicidio = peccato occasionale, esclusi serial killer ovviamente ed in più ci può essere infermità mentale o attenuanti generiche dovute alla provocazione

    convivenza = peccato volontario continuato ed aggravato, nessuna attenuante generica

    una certa logica c'è :-)

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