venerdì 9 maggio 2014

La colpa è di chi li scopre

Confesso: lo aspettavo. E puntualmente è arrivato. Che cosa? Ma l'editoriale di Sallusti, no? E che diamine! No, dico, pensavate che un'ondata di arresti di politici eccellenti come quella di ieri passasse indenne alla penna velenosa del celebre editorialista? Ma manco per sogno. E, come al solito, il compagno della Santanché non delude, andandosi ad aggiungere alla folta schiera di scribacchini indignati per la grande retata. Ovviamente, com'era scontato, la sacrosanta indignazione di Sallusti mica è rivolta agli arrestati, ci mancherebbe; è rivolta ai magistrati, nel prosieguo di una lunga tradizione, inaugurata da B., che vuole che non ci s'incazzi con quelli che rubano, ma con chi li scopre. Geniale!
Il pezzo è una comica, e, sintetizzando, poggia sulla teoria che l'ondata di arresti sia una mossa delle procure per spezzare l'asse Renzi-Berlusconi (come se alle procure fregasse qualcosa) e fornire un formidabile assist a Grillo in vista delle elezioni. Ovviamente, in questo caso Sallusti non può strillare contro le toghe rosse, visto che gli arresti sono stati rigorosamente bipartisan (c'era pure Greganti, il leggendario "compagno G", figuratevi un po'), e quindi vai con la balla del complotto pro Grillo. Il problema, come sempre, non è tanto Sallusti e le sue balle, ma il fatto che molti, purtroppo, a queste panzane ci credono.

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