domenica 4 agosto 2013

Tra Bondi e Bossi

Napolitano s'incazza con Bondi per la sua evocazione della guerra civile in caso non venga concessa la grazia all'evasore fiscale per antonomasia. La cosa mi impensierisce un po'. Ricordate, qualche anno fa, quando Bossi invocava i leggendari trecentomila fucilieri della val Brembana pronti a scendere e mettere a ferro e fuoco Roma? (a proposito, si è saputo più niente?)
Lì Napolitano, se non ricordo bene, non fiatò. Eppure come cretinata fa più o meno il paio con quella di Bondi. Chissà. Si vede che la delusione provocata da Bondi è molto molto maggiore. In fondo, Bossi è già un miracolo se riesce a mettere insieme una frase di senso compiuto, mentre Bondi è un laureato, mica cazzi! E anche poeta, per giunta. Insomma, la delusione di Napo per un'uscita del genere è molto più comprensibile: d'altra parte stiamo parlando dell'indiscusso erede di Mario Luzi.

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