venerdì 9 agosto 2013

Esposito deve pagare



Diciamo la verità: fanno quasi tenerezza, vero? Mi riferisco a quelli del Giornale. Già non ne parla più nessuno, non frega più niente a nessuno, ma loro vanno avanti, incuranti del ridicolo che si autocalamitano addosso. La prima pagina di stamattina, come quella dei giorni scorsi, è per lui, tutta per lui, il leggendario giudice Antonio Esposito; e in questo momento, ben tre articoli in home page parlano di lui e delle sue incredibili malefatte.
Il trattamento Mesiano, all'epoca, confronto al nuovo dispiegamento di balle verso il giudice che ha condannato B., era uno zuccherino. Del resto bisogna capirli: condannare definitivamente il frodatore fiscale per eccellenza è uno sgarro troppo grande: impossibile fargliela passare liscia. E allora si tira fuori tutto quello che si può tirare fuori; si scava nella vita privata, nelle frequentazioni, addirittura si cita la testimonianza preziosa dell'edicolante di fiducia, secondo la quale l'imparziale giudice acquisterebbe ogni mattina Il Fatto e Repubblica. Terribile! (A quando la testimonianza del barbiere o del gelataio?)
Insomma, come fa un tale giudice a essere imparziale? Poi, poco importa che la condanna definitiva del tipo delle cene eleganti sia arrivata dopo tre gradi di giudizio, 10 anni di processo e il pronunciamento univoco di 15 giudici diversi. Esposito deve pagare. E allora avanti tutta: continuate pure a farci ridere (o piangere, scegliete voi).

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