venerdì 2 novembre 2012

Di Pietro

Sono sincero, mi spiace che l'IdV si stia sfasciando e che Donadi e Di Pietro siano ai ferri corti. Mi spiace perché l'IdV è stato forse - anzi, togliete pure il "forse" - l'unico partito che ha combattuto il berlusconismo senza se e senza ma, insomma senza alcun compromesso o "inciucio". Difficilmente, se si andasse un po' a spulciare la storia politica degli ultimi anni, si trovererebbe un provvedimento o una legge su cui ci sia la firma congiunta di Di Pietro e degli scagnozzi del teleimbonitore.

È vero, Di Pietro ha fatto moltissimi errori, sia nelle modalità di gestione del partito, sia nella scelta di molti personaggi - basta pensare ai vari Razzi, Scilipoti, ecc. -, e pure il modo in cui ha gestito il patrimonio immobiliare suo e del partito, a volte, non è stato esente da ombre. Ma c'è una verità che è innegabile: non è mai scappato dalla giustizia. Ogni volta che qualcuno l'ha chiamato in causa si è sempre precipitato a farsi giudicare, senza accampare scuse, legittimi impedimenti, o patetiche giustificazioni. E ogni volta è sempre uscito pulito.

Fu lui a raccogliere per primo le firme e ad avviare di fatto i referendum per abolire il lodo Alfano, per mantenere l'acqua pubblica e per cancellare il ritorno al nucleare. Fu sempre lui ad avviare la raccolta di firme per l'abolizione dei rimborsi elettorali e l'abrogazione del porcellum, e fu ancora lui, assieme a Vendola, a partire in quarta per tentare di abrogare la parte della riforma Fornero che di fatto ha abrogato l'art. 18. Questo, da me, si chiama fare opposizione. Se avessimo dovuto aspettare il Pd...

2 commenti:

andynaz ha detto...

visto che in questo periodo non sono molto presente, ma esattamente cosa è successo??

Andrea Sacchini ha detto...

Diciamo che c'è stata un po' di "maretta".

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Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in ...