martedì 6 marzo 2012

Le proteste e i 'Marò'

Lo so, sarò un po' impopolare, ma non mi unisco al coro di quelli che protestano perché i due militari italiani sono trattenuti nelle carceri in India. Il motivo è molto semplice: sono morti due pescatori indiani ed è fuor di dubbio che sono stati uccisi dai due militari italiani perché scambiati per pirati. E' naturale - non ho motivo di pensare diversamente - che si è trattato di un incidente, ma le due versioni, quella dei militari e quella delle autorità indiane, divergono parecchio, e quindi mi pare abbastanza logico che tutti abbiano interesse a fare piena luce sulla vicenda.
Poi, se alla fine si appurerà che è stato un incidente e i due militari saranno rispediti a casa, io sarò il primo a essere contento.
Per capire meglio provate a ribaltare la situazione. Mettete caso, cioè, che nel nostro mare due pescatori italiani vengano uccisi da militari stranieri: lasceremmo andare via i suddetti militari come se niente fosse o pretenderemmo qualche accertamento?

8 commenti:

andynaz ha detto...

lasceremmo andare via i suddetti militari come se niente fosse o pretenderemmo qualche accertamento?

secondo me entrambi...

Andrea Sacchini ha detto...

Già, brutta storia quella. Ne parla anche Odifreddi su Repubblica.

Anonimo ha detto...

Ma se la giurisdizione è italiana, secondo il diritto internazionale vanno giudicati e arrestati in Italia la cui magistratura non sarà mai meno imparziale di quella indiana visto che stanno montando il caso per le imminenti elezioni locali.

lucy ha detto...

sono poco d'accordo con te.
DA quello che ho letto: sono stati uccisi due marinai lo stesso giorno in cui dei pirati hanno attaccato una petroliera e qualcuno in questa petroliera ha fatto fuoco. Erano presenti in zona 4 petroliere, quella fermata era italiana ma in zona ve ne era anche una greca e altre 2.
L'incidente è accaduto a circa 30 miglia dalla costa in acque internazionali, non è stata fatta una perizia (ancora) sulle armi. Ho letto - ma potrei sbagliare - che non sono state fatte perizie autoptiche sui corpi (dico potrei sbagliare perché il messaggero riportava che i corpi erano stati cremati; l'ansa non riportava la notizia e in un'altra rivista ho letto che erano in attesa di esami..).
Insomma: basterebbe una perizia balistica per capire se le armi hanno sparato. perché ancora non è stata fatta?
io rimango del parere che siano innocenti fino a prova contraria. Poi se sono colpevoli peggio per loro ma rimane il fatto che in acque internazionali la competenza è italiana non indiana.
Inoltre se non erro dei militari coinvolti in azioni antipirateria sono coperti da immunità militare e ne è responsabile lo Stato italiano (sempre se l'azione si è svolta in acque internazionali).
Questo è quello che ho capito ma ovviamente mi sembra tutto molto caotico e ognuno difende le proprie tesi contrapposte, discordanti e opposte.
poi un'altra cosa. non esiste un gps in grado di rilevare l'esatta posizione della nave e capire se era in acque indiane o no?
sai qualcosa tu di immunità militare di personale militare all'estero in acque di altra nazione o internazionali?

Andrea Sacchini ha detto...

sai qualcosa tu di immunità militare di personale militare all'estero in acque di altra nazione o internazionali?

No, mi spiace.

Per quanto riguarda invece le perizie balistiche, ho letto che sono in corso e i risultati dovrebbero arrivare a breve. Credo comunque che ci siano pochi dubbi sul fatto che a sparare siano stati i nostri due militari. Anche perché i primi a non smentire di averlo fatto sono stati proprio loro. Almeno finora.

lucy ha detto...

comunque io credo che prima di tutto occorre capire chi deve giudicare poi fare indagini, acquisire prove e quindi condannare o estradare se possibile.

mi pare invece che in molti blog i marò sono stati già condannati.
penso per esempio al blog di Odifreddi in cui ci sono sfondoni giurisprudenziali da paura!!

Mariolino ha detto...

il punto è il nostro mare, il loro mare, il mare di tutti.
perchè poi credere sempre agli altri e mai a noi stessi?
e se fossero stati uccisi da servizi segreti indiani per tenersi due marò e rispedire a casa Sonia Gandhi?
se anche i tracciati dei satelliti parlano di due conflitti in corso perchè attribuire la colpa a noi e basta, perchè tenere tutto segreto?

Mariolino ha detto...

Ho letto il commento di Odifreddi su Repubblica. Lo considero molto pratico e poco teorico ed è sicuramente fra i miei autori preferiti.
Questa volta mi pare voglia fare un processo senza esami, peccato per un matematico precisissimo come è.
L'India non è un paese satellite dell'Italia, anzi, semmai è vero il contrario e questo è quello che sta succedendo.
Noi siamo certi di sapere quello che dicono i due marò?
La differenza è che i pirati esistono, e se fosse facile distinguerli sarebbe anche facile sottrarsi alle loro imprese.
Questa è la guerra ai pirati, ma se mettiamo dentro le guardie i pirati ballano.
Gli aerei americani stavano volando sul territorio italiano, la nave italiana fino a prova contraria era in acque internazionali, altrimenti gli indiani non vanterebbero il diritto che qualsiasi crimine contro i propri cittadino indiani sia regolato da leggi indiane, come a dire: "se un indiano (o un italiano) ammazza un indiano in Italia allora deve essere processato in India.
Penso a tutte le navi che passano dalla Somalia e li restano.
Penso che ogni stato dovrebbe prendersi i propri pirati e toglierli di torno. Se uno stato non lo fa, per motivi suoi, agli altri non resta che consegnarsi o sparare.
Mi viene in mente il termine corsari cioè quelli che erano parzialmente autorizzati a depredare navi nemiche e nel caso di cattura erano prigionieri di guerra e non semplici ladri da impiccare (i pirati).
In India ci sono pirati o corsari?

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