domenica 4 dicembre 2011

Ultime da Vicenza

Approfittando del fatto che è domenica, giornata in cui notoriamente il tempo dedicato al cazzeggio abbonda e non si hanno cose serie o impegnative cui dedicarsi, mi sono divertito a leggere le gag rilasciate dai tromboni padani al termine dell'inaugurazione del loro parlamento-padano-farsa. Ecco alcune delle più divertenti, marchiate B&C (Bossi e Calderoli).

"L'Italia ha perso la guerra economica, la Padania ha vinto". Qui cominciano già le prime difficoltà, principalmente dovute al fatto che è impossibile entrare nella testa del senatùr per capire (a) cosa intenda per "Padania" e (b) cosa intenda con "ha vinto". Più che altro, la difficoltà è dovuta al fatto che non è chiaro quale guerra economica avrebbe vinto la Padania: le aziende del nord e i lavoratori del nord hanno infatti gli stessi problemi che hanno quelli del resto d'Italia: le aziende chiudono, i lavoratori perdono il posto (quando va bene c'è la cassa integrazione), il regime fiscale per lavoratori e imprese è alle stelle e i costi del lavoro sono ormai improponibili. Tutti problemi che che ci sono adesso e che c'erano prima, quando la lega è andata al governo assieme al teleimbonitore proprio con la promessa di risolvere queste cose qua. Quindi, alla fine, di quale guerra economica vinta vada cianciando Bossi, non è dato sapere.

"Stronzi che parlano, anzi ragliano e sperano che la Lega si possa dividere". Questo commento, espresso con cotanto forbito linguaggio di chiara influenza oxfordiana, è sempre di Bossi, il quale si incavola coi giornalisti che parlano di lega divisa. Ovviamente, come Bossi sa benissimo, non c'è niente da dividere, per il semplice fatto che la lega è già divisa da tempo in correnti: Maroni da una parte, Bossi dall'altra, Cota da un'altra ancora, Tosi poi non ne parliamo. Evidentemente Bossi ha già dimenticato i cartelli a Pontida che inneggiavano, quando già il cavaliere era sull'orlo del precipizio, a Maroni presidente del consiglio. Ma, d'altra parte, l'elettorato leghista non è famoso per essere costituito da gente abituata a surriscaldarsi le meningi a furia di pensare e capire: basta spiattellare loro sotto il naso una panzana qualsiasi, e questi ci credono. A margine, è da sottolineare, anche con un certo divertimento, il fatto che Bossi abbia apostrofato i giornalisti come asini ("ragliano"). Una considerazione che fatta da uno che passerà alla storia (se ci passa) per la sua forma espressiva principalmente composta da parolacce, scoregge e dito medio, è tutto dire.

Tornando alla annosa, e a questo punto ormai grottesca, questione della secessione, vale la pena segnalare questa perla di Calderoli: "Spero possa nascere quella separazione consensuale sul modello della Cecoslovacchia che cerchiamo da tempo". Bello l'ossimoro sulla "separazione consensuale". Peccato che questo consenso B&C se lo possano sognare (e lo sanno benissimo). Non glielo darà infatti né il resto d'Italia né, tantomeno, gran parte del settentrione. E anche questo sanno benissimo.

1 commento:

lucy ha detto...

Se non erro esiste una cosa chiamata Costituzione che vieterebbe qualsiasi referendum mirato a mettere in pericolo l'unità nazionale.
Basterebbe conoscere la Costituzione ma per conoscerla occorre studiarla e per studiarla leggerla.

.. e per leggerla occorre saper leggere cosa che i leghisti - evidentemente - non sanno fare.

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