giovedì 1 settembre 2011

Leggi che ti passa

Da oggi entra in vigore la legge che stabilisce un tetto massimo (15%) agli sconti sui prezzi dei libri. Chi, come il sottoscritto, ama leggere, oggi è particolarmente euforico. Da notare che questa norma è stata voluta dall'omonimo deputato del Pd.

12 commenti:

cooksappe ha detto...

capisco! ^^

Sbronzo di Riace ha detto...

prendili in prestito in biblioteca così freghi tutti :-)

lucy ha detto...

quando entrò in vigore la legge Urbani sulla pirateria si ebbe un boom del prelievo di film pirata in rete e poco dopo si passò dal p2p all'hosting.
Credo che possa avvenire lo stesso anche riguardo il mercato dei libri.
In ogni caso penso che da oggi passerò ad altri mezzi per poter leggere libri digitali. Oltre ad emule ci sono diversi modi per ottenere gratis quello che da oggi si potrà ottenere a caro prezzo.

Chi ha proposto questa legge non capisce niente.
Già in Italia si legge poco, da oggi si leggerà di meno e - secondo me - potrebbero anche aumentare i prezzi dei libri.

vedremo se avrò ragione.

matteo ha detto...

http://www.linkiesta.it/piccola-libreria-sconto

Che ne pensi?

Secondo me la questione è meno semplice di quel che sembra..
E' vero che le grandi librerie (amazon per prima) spesso fanno sconti, ma mettiti dalla parte di chi lavora vendendo libri..

Andrea Sacchini ha detto...

Io mi metto volentieri dalla parte di chi lavora vendendo libri. Ma, prima ancora, mi metto dalla parte di chi quei libri li "consuma", acquistandoli.

matteo ha detto...

Non è un pò troppo semplicistico?

Qui si parla di ridistribuzione della ricchezza.
Se prima c'erano mille negozi, c'erano mille famiglie benestanti.
Ora abbiamo i centri commerciali. Abbiamo mille ragazzi che guadagnano mille euro al mese, abbiamo grosse compagnie che guadagnano.

A te che compri i libri conviene sicuramente amazon.
Ma se tu fossi il libraio? Un qualsiasi negoziante?

Un conto è voler passare ad un diverso tipo commercio, del tipo dell'ebook.
Un conto è la morte del piccolo commercio, che è fonte di reddito (e sostentamento) per numerose persone.

Andrea Sacchini ha detto...

Non è un pò troppo semplicistico?

No, non lo è. E' chiaro che questa legge va a vantaggio dei piccoli librai, che in sostanza sono quelli che l'hanno voluta. Ma il discorso va allargato ad altri fattori.

In primo luogo questa legge contraddice clamorosamente lo spirito "liberale" di questo governo. Non ci hanno sempre raccontato di una fantomatica "rivoluzione liberale"? Cos'ha di liberale e concorrenziale una norma statalista che impone gli sconti controllati e regolamentati dallo stato?

Non ci sentiamo ripetere da decenni che l'Italia è uno dei paesi, in Europa e nel mondo, in cui si legge di meno? E una legge così, secondo te, favorirò o sfavorirà l'accesso alla lettura?

Altra cosa. Una delle argomentazioni più ridicole addotte dagli estensori della legge è quella che i libri sarebbero minacciati “dall’arrivo dei grandi ipermercati” e dalla “vendita online”. A parte il fatto che questo è tutto da dimostrare, veramente questi signori pensano che alzando i prezzi dei libri si contrasterà questa tendenza?

Ultima cosa. Chi, come il sottoscritto, arriva a fine mese facendo alcuni salti mortali e contando gli spiccioli, a queste cose ci guarda. E di fronte a un aumento dei prezzi dei libri, probabilmente, come suggeriva Sbronzo qui sopra, comincerà ad andare a prenderli in prestito in biblioteca. Con buona pace dei librai.

matteo ha detto...

Che questo governo non sia affatto liberista credo sia ovvio...

Non penso però che il problema alla base della scarsa inclinazione alla lettura degli Italiani sia il prezzo elevato dei libri.


Io però parlo di un quadro più grande.
Quante persone hanno perso il lavoro a causa della delocalizzazione? Quanti negozi hanno chiuso perchè l'ipermercato costa meno?

Non credo che il protezionismo sia la strada da seguire. Ma non credo che una liberalizzazione a tutti i costi, benchè conveniente per i consumatori nel breve periodo, sia la soluzione.

Il consumatore non è un'entità astratta che spende. Da un lato spende, dall'altro deve guadagnare.
E i supermercati, la delocalizzazione, le grandi catene, sono in parte la causa dell'impoverimento della popolazione media...

Andrea Sacchini ha detto...

Non penso però che il problema alla base della scarsa inclinazione alla lettura degli Italiani sia il prezzo elevato dei libri.

Infatti io non l'ho scritto da nessuna parte. Ho solo fatto presente il problema della scarsa lettura senza analizzare le cause. E mi sono limitato a osservare che l'aumento del prezzo dei libri che questa norma causerà, probabilmente lo aggraverà ulteriormente.

matteo ha detto...

Perchè dovrebbe aumentare il prezzo dei libri?

Finora l'unica compagnia seriamente colpita da questa legge credo sia Amazon... Gli sconti, anche da feltrinelli, sono rari...

Oltretutto nessuno vieta la classica raccolta punti di feltrinelli, che all'atto pratico equivale ad uno sconto...

Andrea Sacchini ha detto...

Perchè dovrebbe aumentare il prezzo dei libri?

Mettiamola così: io vedo un blocco degli sconti come un aumento del prezzo. E' un po' il discorso del taglio delle detrazioni fiscali per le famiglie contenute nella manovra. Tecnicamente non si tratta di un aumento delle tasse; formalmente sì.

matteo ha detto...

Io questa pratica dello sconto selvaggio la vedo come una lotta alla concorrenza.

Nel breve avvantaggia il compratore, alla lunga chissà.

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